Le nozze omosessuali hanno un non so che di patologico.
Si cerca assolutamente il riconoscimento civile, ma
non solo, ciò che è veramente fondamentale è il sostantivo “matrimonio” che
placa gli affanni e rasserena gli spiriti.
E’ come se una nemesi si fosse impadronita delle menti di
questi signori, non sempre legati alla religione che pure ha determinato santa l’unione
fra uomo e donna con il Sacramento al
quale si giura eterna fedeltà, perché raggiungano
nel proprio intimo, una non confessabile omologazione urbi et orbi.
L’etimologia latina di matrimonio, mater e munus, madre e dovere, quello di rendere
legittimi i figli nati dall’unione: per unione s’intendeva, fino a qualche anno
fa, quella che avrebbe generato individui, non associazione per poi provvedere
con metodologie cervellotiche alla ricerca della prole.
Ovviamente l’omosessuale che prima si nascondeva,
oggi è felice ed orgoglioso d’esserlo, perché la natura è con lui, ed una volta
avuta la possibilità di acquisire lo status di “coniugato con matrimonio”, subentra
alla “perfezione” che l’eterosessuale ha detenuto illegittimamente negli ultimi
secoli.
Pertanto educare eventuali “figli” all’omosessualità
con i propri esempi di vita nel quotidiano, proprio come capita frequentando ambienti eleganti ed educati, per
cui l’individuo farà proprio quel modello, sembra sia il massimo.
Anzi, manifestare in strada sguaiatamente, mimare comportamenti
sessuali, vestire solo con l’intimo, sia foriero di un acculturamento serio che
finalmente ci trascinerà nell’assoluta felicità che solo una progressiva ma
irrefrenabile visione del giusto, in un futuro prossimo, finalmente libero
dagli stereotipi che ci legano, rallentando il progresso, emanciperà le dinamiche che cambieranno il
mondo.
E allora due giornaliste, Maria Laura Rodotà già
sposata con varie storie d’amore etero,
e Tonia Mastrobuoni, hanno scoperto
essere omosessuali improvvisamente, e quindi per l’amore alla verità che le ha
contraddistinte (?), si sono sposate in Germania, raggiungendo forse, alla
fine, la vera gioia.
Pace a voi, siate felici per sempre, ma per favore
smettiamola con questo razzismo sessuale che per la legge del contrappasso, vi
spinge a desiderare che gli
eterosessuali scompaiano, in quanto specchio di una diversità ben accetta solo
a chiacchiere.
Per quanto fastidioso ed aberrante dal vostro punto
di vista, vi comunico che il mondo esiste perché
”milioni
di spermatozoi nuotano verso un unico grande uovo, solo uno riesce ad
attaccarsi alla grande cellula e, con uno scodinzolio, a penetrare all’interno
e a fondersi con lei: l’uovo è fecondato, i patrimoni genetici di padre e madre
si uniscono, e dallo zigote inizia a svilupparsi un nuovo organismo.”
Stativi buoni.
Roy