giovedì 3 luglio 2014

Abbandonare Grillo per salvare l'Italia...

Beppe Grillo e Gian Roberto Casaleggio
La strategia di Grillo e Casaleggio è diversa da quella che potrebbe avere ognuno di noi che ragioni con equilibrio traducendo episodi o situazioni: tenersi lontano dai bottoni, non era una paura di contaminazione cerebrale, ma  un progetto per evitare che i parlamentari a 5 stelle capissero il proprio valore e quindi, facessero a meno degli "spettacoli" grillini.

Le attese dei due "santoni" nordici, mal si declinano con le nostre:  vorremmo un cambiamento nell'Italia della disoccupazione, delle tasse e della disperazione.

Purtroppo come sappiamo, gli italiani non sono dei geni nello scegliersi i governi, basta una promessa indovinata, una "collanina o un braccialetto", perchè si sgretoli immediatamente ogni proposito bellicoso e ci si abbandoni al carnefice di turno.

Il M5S, al momento, è l'unica formazione di buoni propositi, ingenua, ma  percentualmente onesta.

Pertanto farsi sfuggire l'occasione per una sudditanza riconoscente ai due settentrionali marcatamente contrari al meridione, sarebbe pura idiozia.

Ora ovviamente, Grillo dopo avere detto quell'infamità contro le tre regioni sudiste, si rimangerà tutto alla Berlusconi, ma le liste di proscrizione che voleva preparare dopo la "vittoria" europea, non comprenderanno i suoi nemici ed i meridionali, le sue stronzate razziste non contamineranno i bravi ragazzi che credono in un'Italia diversa, e se non si riuscirà, ora, a gestire il patrimonio che l'Italia ha creato dietro una spinta utilitaristica di due elementi pericolosi, vuol dire che si è persa dopo 70 anni di Repubblica l'ultima occasione: allora pianti e stridori di denti...

Stativi buoni.

Roy