martedì 3 novembre 2015

Essere cattolici, significa avere l'anello al naso...?

La lotta alla trasparenza di Papa Francesco ostacolata da gruppi segreti vaticani che s’approfittano delle donazioni, creando fondi segreti di milioni di euro, viene raccontata da due libri d’inchiesta dei giornalisti Nuzzi e Fittipaldi, che con “Via Crucis” e “Avarizia”, mettono a nudo ragioni e modi d’essere,  fin qui  considerati vergognose illazioni.

I lavori, dice Bergoglio, fatti senza autorizzaazioni e preventivi non si pagano!

Vengono con la fattura, Santità, e noi paghiamo!

Noo, dice il Papa, ci vuole chiarezza!

Ed infatti, Caritas e fondazioni, pur nella loro benefica azione, non chiariscono mai con puntuali bilanci pubblici, l’utilizzo delle risorse che la gente fornisce in virtù di una fede che si riscontra mal riposta. 

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Il Papa stesso viene registrato a sua insaputa durante riunioni a porte chiuse, e la testa affondata nella  sabbia, non aiuta certo a scoprire i furbacchioni  in abito talare che s’approfittano dei buonisti stupidi e ciechi. 

Gli arresti delle due “gole profonde” Vallejo e Chaouqui, hanno messo in luce alcuni dei mali che la Chiesa produce nelle casse dello Stato italiano e dei singoli:  i soldi dell’ospedale “Bambino Gesù”, finanziato annualmente dall’Italia con 50 milioni, vengono spesi anche per la ristrutturazione dell’attico di 750 mq di Tarcisio Bertone. 

Mai rendicontato l’8/ooo che arriva anche senza che il contribuente lo sappia, per gli errori dei caf.


Il patrimonio immobiliare vaticano, intanto, vale 4 miliardi di euro, ma poco si è fatto per dare un alloggio ai poveri. 

Roma, inoltre,  è sotto l’egida di uno stato straniero: Bergoglio indice un Giubileo fuori programma, stabilisce chi debba essere il sindaco, ed il Prefetto Tronca, nuovo commissario, come primo atto d’insediamento, va a baciare l’anello e forse, a prendere ordini.

Come sempre, abbiamo bisogno di un padrone.

Stativi buoni.


Roy