venerdì 9 giugno 2017
Avellino: Paolo Foti, il sindaco perfetto...!
E' incredibile la sicumera di questo signore, mai scalfita, neppure per un nano secondo, eppure dopo tanti avvisi di garanzia e qualche rinvio a giudizio, chiunque l'avrebbe almeno incrinata un pò, ma niente:
la tracotanza dell'ignoranza supera qualsiasi impedimento.
Intanto, due contestatori d'opposizione, Giordano e Preziosi, gli hanno ricordato, a muso duro, che le nomine dei tre del cda Teatro sono illegittime per una palese violazione del regolamento e dello statuto comunale, oltre alla delibera di giunta, che Foti avrà sognato contenere anche la sua scelta, votata dal Consiglio.
E Giordano sempre più incazzato, come daltronde anche parte della maggioranza, un nome per tutti, Ida Grella, l'ex capogruppo, attende che Riccardo Feola, il segretario generale, dia il suo parere, che se favorevole, lo indurrà a rivolgersi, ancora, alla Procura.
Un sindaco così, incapace di dialogare con l'opposizione e la sua maggioranza, non lo avremmo immaginato tanto masochista e superficiale:
prima fa e poi chiede i pareri, nell'innaturalità delle cose.
Ormai il capitolo Gesualdo ha preso una piega così infame che a scriverne sembra di sporcarsi:
da una parte il sindaco che rinnega se stesso e le sue nomine, dall'altra un ex presidente che con i foglietti della spesa tenta la sua unilaterale difesa sui media.
Sembra di stare all'asilo.
Bambini che giocano a fare gli amministratori, e dinanzi alla cruda realtà, fanno le bizze e scalciano per non essere redarguiti.
Un incubo dal quale pare sia difficile svegliarsi, mentre continuano a disegnarci un futuro di promesse:
il verde, i rifiuti, i cantieri, tutto langue, ma loro vanno avanti e Penna, quell'Augusto solo di nome, che ad oggi non abbiamo capito a cosa serva, ci ha raccontato di un sindaco speciale che sarà ricordato per averci salvato...!
Passeremo presto dalla Procura alla neuro, unica ragione per spiegare alla città, questo balletto di ubriachi alla ricerca della bottiglia.
RDM
Leggere l'Amore è un esercizio senza tempo...!
Non prendete un cane.
Mai.
Lasciate stare.
Ve lo dico il più sinceramente
possibile, davvero con il cuore in mano.
Non prendete un cane, per nessun
motivo.
Se ve ne viene la voglia, fatevela passare.
Vi rovinerà la vita.
Vi
distruggerete l'esistenza.
Perché dopo aver trascorso un po’ di tempo con un cane,
non sarete più gli stessi.
Niente sarà più come prima.
Vi sembrerà che il mondo
che avete conosciuto non sia mai esistito.
Che fosse tutto più semplice, che tutto
scorresse scivolando quietamente senza problemi.
Perché questo volete davvero, questo è quello che si ritiene sia giusto:
se le cose scivolano senza affanni e semplicemente, allora va tutto bene sul serio.
Non prendete un cane.
Mai.
Perché la mattina vi
sveglierete e vi troverete davanti due occhi sorridenti, una coda che sbatte
frenetica e una leccata sul viso.
Perché vi troverete catapultati in corse
forsennate per accompagnarlo a fare la pipì, fuori, qualsiasi stagione sia, e per questo vi
accorgerete dello scorrere del tempo.
E che gli alberi da rossi e gialli sono
rimasti senza foglie, e dopo poco sono apparsi i germogli e che ancora più in là
nei giorni, ci sono gli uccellini che cantano tra le fronde.
Perché sarete
costretti a diventare equilibristi del tempo, a trovare un ritmo che accompagni
due cuori.
Perché sarete costretti senza appello a capire chi vi vuole anche
con quattro zampe a seguito sempre e comunque, e chi invece si arrende al primo
biscotto pieno di bava.
Perché quando piangerete le vostre lacrime non
riusciranno a toccare terra.
Perché quando vi ferirete lui sarà lì a leccare il
sangue, anche quello che non si vede.
Non prendete mai un cane.
MAI.
Perché se siete veri
umani lui vi educherà.
Vi educherà nel modo più duro e primitivo possibile,
con
l’amore.
Vi educherà a un sentimento forte, potente, incondizionato.
Quello che non chiede nulla in
cambio.
A non avere filtri, ad essere come siete.
Vi educherà alla libertà di
voi stessi.
Vi educherà a non difendervi mai da chi amate.
A non conoscere il rancore ma il perdono, sempre, a mostrare la parte migliore in ogni occasione.
Vi educherà all’empatia,
a prendervi cura di chiunque ne abbia bisogno.
A osservare il vostro mondo intorno e capire
cosa c’è che non va da un incedere, un gesto, uno sguardo.
Vi educherà a non
usare le parole.
Vi educherà alla lealtà e all’onestà.
Non prendete un cane.
Mai.
Perché quando vi avrà
educato, vorrete le stesse cose da chiunque e non capirete come mai lui sia stato in
grado di donarle e invece gli umani con tanti neuroni e un cuore più
grande, non ci riescano.
Non capirete perché non riusciate a trovare la stessa
trasparenza e lealtà in chi vi sta accanto, mentre vi ripete il suo amore.
E diventerete come lui, povero randagio, e proverete a credere nei vostri simili, ma resterete purtroppo, sconfitti.
Non prendete un cane.
Mai.
Maria Antonietta P.
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