Matteo Renzi e Sergio Mattarella |
www.ilbollettinoirpino.blogspot.it
Sergio Mattarella è forse
l’unico dei candidati alla Presidenza della Repubblica meritevole del ruolo:
persona seria, scevro dal protagonismo televisivo, uomo dalla schiena dritta
che fa paura a chiunque abbia scheletri da nascondere o almeno da far dimenticare.
Trovo strano che Matteo Renzi,
dopo averne parlato male, lo abbia indicato; credo sia stata una finta per annullare Amato,
ma il furbo Berlusconi pare l’abbia preso in contropiede, e pur di non
lasciargli mano libera con il vero candidato nella mente del piccolo toscano,
rischia con Mattarella, confidando nella sua serietà ed irreprensibilità, per
potersi affrancare dalle sue condanne.
Vedere tanto spreco di “speciali”
su giornali e televisioni, Berlusconi che va e viene da Palazzo Chigi,
giornalisti che corrono di qua e di là, interviste, contatti, mi lascia
veramente disgustato: se ci fossero tre famiglie che dormono in macchina, che
fanno la fila alla Caritas, o al ponte più vicino per suicidarsi ormai in preda
alla disperazione, non credo ci sarebbe neanche un milionesimo di tanto impegno.
Il nostro è un Paese fatto
così, straordinario al negativo, i problemi veri non contano se non c’è un
ritorno.
I drammi, la disperazione,
il dolore, le lacrime, lasciano il tempo che trovano, roba da deboli, da
fastidiosi individui che rompono le palle davanti ad “esigenze” dello Stato
veramente importanti ma altrettanto inconfessabili, perché luride, cosparse da
un coltre di melma, e raccontate con l’enfasi dell’inutile, con l’esaltazione di
parole vuote che non significano nulla.
Il campione della vacuità
è questo ragazzotto toscano che si gonfia mentre racconta fandonie e stronzate,
mentre racconta i segnali, quelli soliti della luce in fondo al tunnel di
vanesio Monti o del delicato Letta.
Siamo questo, purtroppo,
non è un caso se abbiamo una storia da raccontare sempre più falsa: i nostri
rappresentanti non votano contro le multinazionali del gioco, contro la
diminuzione di stipendi e pensioni d’oro, sono quelli che per una scopata si
trascinano dietro in voli di stato, una trafficante di cocaina, mentre attendono
la grazia per “peccatucci veniali”.
Stativi buoni.
Roy