Mare nostrum potrebbe diventare
la nostra tomba: se dovesse entrare anche in Italia il virus Ebola, impossibile
da combattere, ci troveremmo come ai tempi della peste che per duemila anni ha
determinato morte e distruzione, capace di cambiare per sempre anche assetti
geo politici.
La genialità elettorale inventata
dal finto buonismo della sinistra e dei suoi servitori ex destra, senza alcun
piano organico e programma di sviluppo futuro, ha fatto sì che anche in virtù
dell’abolizione della condizione di clandestino, unico Stato al mondo, ci fosse
un assalto alla diligenza improponibile.
Trasferire un continente
abitato da oltre un miliardo di persone, in una penisola con circa 60 milioni
di italiani, ha del paradossale che solo uno Stato infelicemente governato da
anni, poteva agevolare, mentre fornire le spese che subiamo, trasformandole in
investimenti nei luoghi di partenza, generando lavoro alle aziende italiane,
quindi diminuendo la disoccupazione che sta per far sparire un pezzo dello
stivale, è un progetto troppo gravoso per le piccole menti governative.
L’unità d’Italia tanto avversata
dalle teste vuote leghiste, ed asseverata dal delinquente di Arcore, la sta
minando il Pil al -13,50% e la disoccupazione generata anche dalla scomparsa in
questi anni del 50% dell’imprenditoria sudista.
Intanto si continua ad
accogliere gente di varia estrazione che se non troverà lavoro, dovrà
delinquere, mentre noi ci preoccupiamo della Tav, dell’Expo, del Senato e delle
nomine: se poi ci porteranno anche la distruzione sanitaria, bene,
significherà, che Renzi ed Angelino il cretino, avranno fatto tombola, mentre
gli italiani cercheranno di capire come mai non hanno gli 80 euro promessi…
Stativi buoni.
Roy