mercoledì 3 giugno 2015

Raffaele Cantone si è appena venduto a Renzi...

Come ho già scritto, la morale è diventata una “valutazione d’opportunità”, ed il buon Cantone, pagato da questo governo, ha subito perso la sua legittimità, quando si è accorto che con qualche asserzione di compiacenza, avrebbe potuto allungarsi il contratto.


Ed ecco l’intervento a gamba tesa che nessuno gli ha chiesto: commentare  il caso De Luca, con interpretazioni personali e chiaramente di parte.

Non sono un giurista, ma una legge, la Severino, chiara e perfino applicata retroattivamente nel caso Berlusconi, senza nessuna possibilità per il Silvio nazionale, spodestato del titolo di senatore ed anche di cavaliere, con sommo gaudio della sinistra forcaiola, diventa improvvisamente, sbagliata, da riscrivere, da annullare e da interpretare, mi sa tanto di leccatona senza ritegno…!


Allora,  Renzi chiama Raffaele Cantone, da lui nominato Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, che fino ad oggi godeva di grande considerazione perché lo si credeva avulso da interessi di bottega, perché gli dia   una mano per incominciare l’opera sgretolante della “severino” insieme alla credibilità della nemica Bindi.


Questo magistrato napoletano, certamente capace nel settore penale, non può nascondere l’ambizione che lo spinge ad accettare ruoli da Monti e Letta,  prima, ma che intanto, non lo rendono automaticamente una cima in costituzionale: spiegarci, alla faccia di illustri costituzionalisti, come interpretare la legge, come applicarla e in quale circostanza utilizzarla, è solo un piacere che fa a Matteo Renzi.
 www.ilbollettinoirpino.blogspot.it

Invece di commentare, se proprio non ne poteva fare a meno, la sconsiderata querela a Rosi Bindi da parte di un pregiudicato con infamanti processi a carico da molti anni in essere, si è scagliato, scoprendosi improvvisamente, in difesa di De Luca: non so quanto gli sia costato il supporto a Matteo Renzi, da “onestissimo” ex magistrato, certo è che davanti agli interessi personali, non esiste più principio o onestà intellettuale, ma soltanto questa squallida, vergognosa, spudorata amoralità.

Stativi buoni.

Roy