Venerdì sera la Costa Concordia, una nave da crociera lunga oltre trecento metri, con 4.200 persone a bordo, tra equipaggio ed ospiti, è affondata a ridosso dell’isola del Giglio. Il comandante, Francesco Schettino, di origini campane, pare che per effettuare il rito del saluto, si sia avvicinato a meno di 150 metri dalla costa incagliandosi su uno scoglio che ha tranciato la chiglia del bastimento per oltre 70 metri. Questi i dati, ad oggi 6 morti e quindici dispersi, la magistratura si sta organizzando, il comandate è agli arresti, la gente che si è salvata dovrà fare i conti con la propria psiche e con le turbe che deriveranno dal ricordo dell’esperienza. Tutto all’insegna della grandiosità, una nave immensa che con migliaia di tonnellate di carburante a bordo, espone ad una catastrofe ambientale, un’area sottoposta a vincolo: come mai ancora non ci poniamo il problema del rischio che corriamo quotidianamente con la presenza di questi mostri che per lucro mettono a repentaglio il futuro dell’umanità? L’utile è loro, vedi petroliere o piattaforme petrolifere, il danno è nostro. Una moratoria mondiale non è proponibile in quanto dobbiamo accettare la logica del ‘progresso’, della borsa, della globalizzazione e di tante altre puttanate planetarie che assumiamo per buone perché così ci viene propinato con ogni tipo d’informazione più o meno lecita. Ma tant’è, Monti è utilissimo, la Merkel ci dà i voti e Sarkozy scrive le pagelle.
Stativi buoni.
Roy