Grecia: Isola di Myconos |
Davide e Golia, la storia si ripete, i
300 spartani contro i Persiani: ciò che non è mai mutato nella mente e nei
cuori della gente ellenica è l’orgoglio di essere popolo greco.
Ancora dopo duemilacinquecento anni, si
sono ripresentate le “Termopili” finanziarie europee: uguale la risposta del popolo
culla di ogni civiltà occidentale, contro la vile aggressione di stirpi che
hanno conosciuto la parola democrazia grazie a Clistene, padre nobile dello
spirito di 11 milioni di “soldati” che da soli hanno opposto resistenza ai 500
che li vogliono distruggere.
La vittoria di Syriza ha scombinato i
piani egemonici della Germania; la finanza di destra, mascherata da socialismo,
non può imporre ancora le sue politiche distruttive atte a raggiungere con il
denaro, quello che non era riuscito con la guerra.
Ora si potrà iniziare a contare di
nuovo nella scala dei valori di una Nazione che per troppo tempo è stata
ostaggio di politici e politiche indegne: oggi, finalmente, c’è il risveglio
che contagerà quella parte d’Europa sfruttata subdolamente dagli Stati ricchi.
Non potrà esserci mai più un' Europa
unita, perché le appartenenze sono tossiche: la volontà è quella della
sopraffazione, e davanti a simili logiche, accordi, incontri, condivisione,
restano mere costruzioni d’apparenza, che purtroppo, nasconderebbero sempre il
profondo odio, di chi non ha potuto godere appieno del frutto dei propri
imbrogli.
Atene stampi la sua dracma, paghi gli
stipendi, rincominci la sua produzione industriale, agricola, turistica ed
alberghiera; apra ad altre realtà territoriali, quali la Russia, la Cina, i
Paesi Latino Americani, e si dimentichi di questa parentesi spregevole europea.
Alla fine si vedrà chi avrà avuto
ragione: gli scienziati dell’economia creativa, finta e prevaricante, o il
prodotto interno di un Paese fondato sul reale.
Stativi buoni.
Roy