Matthias (anche
questo?) Mueller, ex Ad Porsche, diventa Ad Vokswagen, e dall’alto del nuovo
incarico che lo vede quale salvatore della patria, ci fa preoccupare per la sua
salute, quando ha dichiarato: ci sarà un sacco di duro lavoro…!
Ohibò, questo signore
che fra poco scopriremo invischiato nello stesso malanno che vorrebbe curare,
visto che la Porsche, al momento, è l’unica, escludendo le auto da sogno
(Lamborghini, Bugatti e Bentley), del gruppo incriminato, a non essere stata
menzionata.
Diamo tempo al
tempo, e vedrete che anche il mito, ha il suo bravo programma truffaldino che
gli fa riconoscere i rulli e la strada…!
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Un sacco di lavoro,
dice, quasi come se dovessimo capire il poverino, davanti a quale sofferenza si
troverà: i milioni di euro che percepisce all’anno, non potranno mai e poi mai lenire
l’affanno e l’immane fatica a cui sarà sottoposto, suo malgrado, per risolvere
il problema che forse tra un po’ si scoprirà colpa nostra…!
La protervia di
questi personaggi ha un non so che di disumano, come spietato è il risentimento
per il duro lavoro: vorrei ricordare a questo campione, uguale all’altro
defenestrato, che c’è gente che vive con € 270,00 mensili, e se lui pensa di
essere superiore, ed anzi di valere di più perché fa guadagnare molto, vorrei
vederlo in mutande per restituire i miliardi di euro che dovrà pagare la
Volkswagen, nel caso creasse danni come il suo predecessore.
Oggi con enfasi e
sicumera, guardando nelle telecamere con piglio fermo e deciso, i teutonici si scusano e
promettono che saranno di nuovo all’altezza e più forti di prima.
Stanno già pensando
a come imbrogliare ancora, in che modo trovare qualche colpevole per darlo in pasto
a giornali ed opinione pubblica, quale nuovo trucco inventarsi, non ultimo
corruzione e tangenti.
Come le banche
applicavano tranquillamente l’anatocismo, ledendo interessi ed affossando
aziende, per poi uscirne tranquillamente pagando ridicoli rimborsi, che mai avrebbero
potuto confrontarsi con l’esagerata mole di utile lucrata negli anni, così la
casa tedesca, che ha imbrogliato chissà da quanto tempo, con un numero di
autovetture incredibilmente superiore a quelle frettolosamente contabilizzate,
tenterà d’uscirsene dal rotto
della cuffia pagando qualche stecca qua e là.
Credo, però, che in
questo caso, le aziende americane, coreane, giapponesi…che si trovano su un piatto
d’argento, la possibilità d’escludere dal panorama mondiale, in un colpo solo, il
principale antagonista, spartendosi il vuoto, non demorderanno tanto facilmente,
sempre che non siano anch’esse nel circuito truffaldino.
Mala tempora currunt
per i wurstel ed i mandolini tedeschi.
Stativi buoni.
Roy