martedì 31 gennaio 2012

La vergogna d'Italia


La finta del taglio allo stipendio partorita in tempo, a poche ore dallo scadere del termine datosi da se stessi, è una bufala volgare, ma in tono con i personaggi. Se si attuasse una legge di gratuità nel servizio parlamentare, come fanno i volontari delle varie Associazioni italiane, assisteremmo ad un fuggi fuggi generale. L’ex ministro Melandri, del PD, quindi ideologicamente vicina alla sofferenza dei lavoratori, si è sentita in dovere di chiarire che aveva abbandonato il proprio lavoro per rappresentarci così ‘degnamente’, come se glielo avesse imposto il medico: ma tornatene al tuo lavoro, se ce l’hai. La riduzione del vergognoso stipendio dei parlamentari, noti fannulloni con molteplici incarichi che provvedono, puntualmente, ad eludere, dicevo, è finta in quanto è la rinuncia ad un aumento che stavano per intascare fiscalmente, per il passaggio dal sistema retributivo a quello contributivo. Mario nostro, primo ministro acclamato e vanesio, ad oggi ha saputo solo favorire le banche: vedi l’obbligatorietà dei conti correnti, la dazione spudorata del collega Draghi agli istituti bancari, l’esclusione dalle lacrime e sangue. Se solo si perseguissero questi lestofanti in giacca e cravatta che rubano lo stipendio, si approfittano di tutto, vedi quest’altro mariuolo di Lusi che si è comprato le case con i soldi dei finanziamenti ai partiti, e tutto un sottobosco di letame che va dal Vaticano all’ultimo “mani in pasta”, risolveremmo gran parte del deficit pubblico. Riusciremo mai ad affrancarci? Ci vorrebbe un’azione radicale come quella che hanno fatto in Cambogia: armarono i ragazzini che trucidarono gli adulti, vittime di una scuola ed una cultura uguale per tutti. Alternarli, infatti, non avrebbe cambiato granchè, come constatiamo, purtroppo, anche noi.

Stativi buoni.

Roy