Sui social c’è un perbenismo
di maniera che s’offende per la violenza di questa foto, anzi minaccia chiunque
l’avesse ancora proposta, di mancanza d’umanità, di volgare utilizzo a
sproposito solo per colpire l’immaginario.
Senza il rispetto dovuto a chi
si sarebbe impressionato ed avrebbe potuto incominciare a pensare che forse, la
realtà offra dei risvolti che fanno a cazzotti con le sue ultime foto sulla spiaggia,
sulla barca o mentre consuma, fra amici festanti, l’ultima aragosta brutalizzata
da viva in acqua bollente.
L’ipocrisia ributtante di una
società che non ama guardarsi dietro, si scontra con le immagini dei meno
fortunati, dei dannati che solo per caso entrano violentemente nelle loro vite
dorate, atte solo alla comprensione falsata del dolore, del quale se ne fotte
compiutamente, e di cui non vuole
sentire l’odore.
Quando ciò avviene per una
vicinanza ormai ineluttabile, scatta l’indignazione: noi amiamo dare opinioni,
come quando si descrive un film che ci
ha fatto trascorrere una bella serata, e basta.
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Non esageriamo, però, teneteli
a distanza questi diversi, noi d’altra parte che ci possiamo fare, se sono
degli sfigati?
Vi ricordate come li definiva
il vice della Fornero, quelli che si laureavano tardi e non trovavano lavoro…?
Noi stiamo bene, abbiamo il
lavoro, i soldi, gli amici, una bella casa…perché dobbiamo essere disturbati da
questi…migranti…?
Siamo proprio una bella
società di merda…!
Stativi buoni.
Roy