cena-2010-Giuliano Poletti-Franco Panzironi-Umberto Marroni-Daniele Ozzimo-GianniAlemanno |
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SAVIANO CHIEDE AL MINISTRO POLETTI:
“PERCHÉ ERA A QUELLA CENA ORGANIZZATA DA BUZZI, BOSS DELLE COOPERATIVE, INSIEME AD ALEMANNO, PANZIRONI, CASAMONICA E MARRONI?”.
IL MINISTRO DEL LAVORO:
“CERTO CHE SAPEVO CHE BUZZI ERA CONDANNATO PER OMICIDIO.
MA ERO IL CAPO DELLE COOPERATIVE ITALIANE E LA LEGACOOP INCONTRA I SUOI MEMBRI”.
NON SOLO ALLA ‘CENA DI RINGRAZIAMENTO’,
ANCHE ALL’ASSEMBLEA DELLA “29 GIUGNO”,
CHE SI È ARRICCHITA ALLE SPALLE DEL COMUNE E DEGLI IMMIGRATI CHE ACCOGLIEVA.
RENZI:
“NON SI PUÒ METTERE IN MEZZO IL MINISTRO PERCHÉ ERA A UNA CENA”.
SAVIANO:
“NON È UNA FOTO CON UNO SCONOSCIUTO,
UNA CENA ELETTORALE DOVE NON SAI CON CHI PARLI”.
“NON SI ERA INFORMATO SU COME LE MAGGIORI COOPERATIVE DI ROMA VINCESSERO GLI APPALTI?
SU COME I DISPERATI CHE CI LAVORANO NON FOSSERO ALTRO CHE BACINI DI VOTI?” -
Ormai la politica risponde come al solito, con frasi fatte ed ovvie.
Il Parlamento accudisce questo piccolo provincialotto toscano con l'ansia di chi teme di perdere il posto, quello stesso che non serve agli operai.
Siamo garantisti, cioè significa che se non ci interessa il problema voteremo per l'arresto, se no bisogna attendere l'epilogo delle indagini, restando sereni e con grande fiducia nella magistratura...!
Balle, solo balle, parole a vuoto che non significano nulla, se non l'ipocrita farsa mendace di chi fa il parlamentare o il giornalista acquisito da questo o quello.
L'Italia è la scena di un film su larga scala che si proietta da anni: gli attori ed i protagonisti si alternano cambiando continuamente le vicende, secondo le necessità, ma la trama è sempre la stessa, e noi, amici miei, siamo solo comparse.
Stativi buoni.
Roy