domenica 3 luglio 2011

La Tav e gli eroi

Gli eroi della No Tav: forse non lo sono ma certamente non lo sono i poliziotti che li assalgono. Ogni genere di Istituzione ha condannato i cittadini della Val di Susa che si ribellano a chi vuole distruggere il proprio territorio in nome del progresso ad ogni costo. Questa povera gente che fino a qualche tempo fa agognava di poter condurre serenamente la propria esistenza di lavoratore nella sua terra, si trova in condizione di terrorista come l’ha definita un’ameba qual è il parlamentare Napoli; ha osato mettersi contro il potere che ha deciso di oltraggiare la sua terra per meri conti economici, questa volta risoluto a cambiare fisionomia geografica ed ambientale ad un territorio che ha fatto della bellezza della natura la sua bandiera. La decisione di raggiungere il risultato ha visto, come un sol uomo, ogni rappresentante di governo e d’opposizione, il Presidente Napolitano e tutti i manichini che giacca e cravatta imperversano a Roma ed intorno alle Istituzioni, fare corpo per debellare quella manica di disperati che nulla ha da guadagnare se non continuare a vivere. Tutti gli altri invece guadagnano: guadagna il poliziotto che picchia per soldi, non perché è un eroe, guadagnano i burocrati che hanno deciso di effettuare l’opera, le imprese, gli operai, i maneggioni, guadagna Bersani che con il suo vestitino pulito condanna la violenza, guadagna Berlusconi che continuerà ad ingigantire il proprio patrimonio, guadagnano i giornali e le tv. I ribelli non guadagnano certamente, anzi perdono tutto, dignità, lavoro, affetti, la libertà e la vita. Questo Stato forte con i deboli e debole con i forti adotta sempre la stessa vile strategia: decisione contro i poveri emigranti, atteggiamento pilatesco con il problema rifiuti, assolutamente operativo quando deve difendere sporchi interessi di parte. Io sono con la gente che orgogliosamente non accetta imposizioni ingiuste ed oppressive, che difende con i denti la sua terra, i suoi figli, il suo futuro.

Stativi buoni.

Roy