Una
democrazia, infarcita di una galoppante quanto discutibile civiltà, la nostra;
il bambinetto
di Rignano sull’Arno, capace di far nominare assessore il suo autista che non è
il cavallo di Caligola, ha imparato a governare attraverso una scuola stalinista
di amici che provvedono a dargli l’indirizzo politico.
Pertanto,
qualunque purga sarà deglutita purché la
comunicazione sia quella giusta.
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Le fandonie
le conosciamo: le dichiarazioni che vanno e vengono senza pudore (vedi l’abbandono
e non, se il referendum costituzionale lo castigasse), ed i suoi proclami quali la flessibilità di
13,6 miliardi che l’Ue ci ha concesso per evitare altro malessere in Italia
contro l’Unione e fare indebitare ulteriormente il Bel Paese per schiavizzarlo
come la Grecia.
Rai, Tv
e radio, completamente ingessata, la carta stampata uguale: non ultimo il cambio
alla conduzione di Libero tra Belpietro contrario a Renzi e Feltri che
ultimamente si è detto simpatizzante.
Beh,
attendiamo solo l’olio di ricino e le fucilazioni;
poi,
signori, le apologie del fascismo con cui condannano le persone, lasciano il
tempo che trovano davanti ai fatti che ci stanno trasportando velocemente in
uno dei periodi più bui della Repubblica, ma pare che nessuno se ne accorga.
Stativi
buoni.
Roy