Ho letto un articolo di Maurizio Donelli scritto per Sette, il settimanale del Corriere Della Sera, in cui intervistava
un ragazzo di 26 anni, friulano di nascita, chef del ristorante La Siriola a San Cassiano, in Val Badia.
La stella Michelin che Matteo Metullio annovera nel curriculum, lo rende
certamente un opinionista affidabile, quando si parla di cucina, ed i suoi natali
friulani, lo qualificano ancora più per la schiettezza con la quale, senza peli
sulla lingua, descrive la truffa che la
televisione perpetra quotidianamente, inculcando messaggi falsi che descrivono
una professione difficile, di sacrificio
e dedizione, come fosse un diploma dopo un corso in dieci lezioni…!
Ovviamente, dice Metullio, è solo un metodo per fare soldi: lui,
infatti, si è rifiutato di partecipare da ospite a Masterchef.
www.ilbollettinoirpino.blogspot.it
La società oramai, è prigioniera della televisione che specula sul dolore, sulla musica o sullo
spettacolo;
tutto quanto, una volta era
frutto di studio ed impegno per anni ed
anni di gavetta, oggi lo si pretende dopo qualche comparsata televisiva, in cui
devi dimostrare di essere capace anche d’imbrogliare, per estromettere l’altro
competitore, e non disdegnare di passare sul cadavere di chicchessia.
Allargando al quotidiano, perché meravigliarci di Renzi (lo ricordate
alla Ruota della Fortuna con Mike Buongiorno?), dei suoi compagni di merenda, e
di tutti quelli che oggi vogliono fare fortuna senza sudare: un po’ di finanza creativa, qualche truffa qua e là, ed il
gioco è fatto.
I fessi restano a casa, i furbi, nuova regola di questi anni, sono
quelli che continuano sul tavolo da gioco.
Stativi buoni.
Roy