Il funerale di Vittorio
Casamonica è stato la cartina di tornasole di quello che è Roma, di quello che
è l’Italia.
Nessuno sapeva, nessuno
immaginava, poi si scopre che magistrati indecenti hanno contribuito all’evento
e che i Carabinieri erano a conoscenza di ogni cosa…!
Connivenze, abusi,
strafottenza, scarso senso del decoro, ma ciò che è più grave, dello Stato,
ormai immaginato come una mucca da mungere a piene mani, sempre e solo questo:
l’amor di Patria non so se sia mai esistito, ma oggi è certamente un sentimento
fuori luogo.
Il parroco conosceva Vittorio,
un fedele, non il malavitoso, timorato di Dio, ma non del crimine, che però
chissà quanto ha fruttato nelle tasche del povero
prete, con l’ufficio funerario.
Welby, invece, morto per
eutanasia, lo conosceva tanto bene da espellerlo dai sacramenti.
Il sindaco Marino era in
vacanza, il Prefetto Gabrielli era impegnato, i Carabinieri stavano facendo, la
Polizia Municipale aveva altro per la testa, e quella di Stato, certamente indaffarata
con operazioni importantissime in corso.
Angelino Alfano, il nostro
eroe, il ministro dell’Interno meno informato al mondo, non c’era, e se c’era
non ha visto, e se ha visto…non ha capito.
Tutti mentono, tanti fanno
un lavoro che non gli compete, molti sono amici degli amici, ed intanto
l’Italia va a puttane.
Ah, pensate, Matteo Renzi
è preoccupato della figuraccia fatta all’estero: caro primo ministro
(macchietta), il suo atteggiamento rilassato con le gambe accavallate davanti
agli Imperatori del Giappone, che molto dignitosamente, subivano senza battere
ciglio, la sua volgarità, crede che c’abbiano fatto fare un figurone a livello internazionale…?
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Dalle mie parti si dice: ‘o pesce puzz’a ‘ra cap’e, nel senso che
dovremmo incominciare ad azzerare tutto, per ricominciare daccapo, perché,
ormai, non abbiamo più nulla da restaurare…!
Stativi buoni.
Roy