
Matteo Renzi ieri si è rifatto a Confindustria, dopo i fischi a Confcommercio, dove i giovani imprenditori, cioè i figli di qualcuno, l'hanno applaudito.
Ovviamente immaginare che questi ragazzotti non facessero il tifo per uno di loro, esempio di successo nonostante l'assoluta incompetenza, sarebbe pleonastico.

Alberico Giostra è un giornalista (?) che ogni mattina a Radio 1 Rai, alle 5.30, inizia la sua rassegna stampa, cioè la raccolta dell'insieme delle pubblicazioni, che potrebbero essere integrate da blog o altre fonti web.
Il povero, invece di fare il proprio lavoro con assoluta equidistanza, raccontando esclusivamente i titoli e magari leggendo parte degli articoli, ama soffermarsi sulla testata che se a suo dire non è rappresentativa, debba essere considerata come l'espressione malata di giornalisti visionari che fanno campagna elettorale per questo o quello, badando, intanto, di non interferire minimamente con i giornali governativi.

Ma il giornalista Giostra, di nome e di fatto, fa girare a suo piacimento le notizie del Manifesto o de Il Fatto Quotidiano, di Libero e Il Giornale, sulla ruota del disturbo mentale, rendendo questi quotidiani assolutamente inattendibili.
Noi non siamo espressione di nessun partito o ideologia, ma riportiamo con dignità di pensiero qualsiasi notizia, esaltandola o denigrandola, a seconda del caso, senza spiegare che, se l'assassino è un amico, è stata la vittima a pugnalarsi da sola.

Stativi buoni.
Roy