C’era una canzone che
ripeteva “quando, quando”, e pare che gli italiani seppure l’abbiano amata a
lungo, oggi tra uno sberleffo ed un
rigurgito d’orgoglio, continuino a premiare le stronzate di questo ragazzino
che gioca alla Play Station.
Trovo veramente
umiliante la presenza di Matteo Renzi a Palazzo Chigi, il ragazzo fa lo
sbruffone con noi ed i sindacati perché si sente forte della spalla
quirinalizia che a sua volta, si sente forte di quella merkeliana.
Noi siamo la merce che
comprano, svendono, fanno a pezzi.
Si stanno spartendo
Enti, banche, appalti, televisioni, giornali, aziende, mentre aumentano
ignominiosamente tasse e gabelle per coprire i propri sprechi, le varie
clientele.
Un governo di sinistra
che si muove da estrema destra, senza rispetto per i poveri e gli operai,
mentre ci spedisce sempre più a fondo nel baratro della disoccupazione e della
disperazione.
Ma va bene così, il Pd
è il primo partito e Renzi gode di buona salute: sono proprio io, il “villico”
di Totò che deve ricordarsi di essere un ospite in Italia.
Stativi buoni.
Roy