La Camera sarà riempita di gente sfornata dalle liste dettate dal capo partito, che una volta vinte le elezioni anche con il 10% dei suffragi, per l'assurdo premio di maggioranza dettato dall'italicum, governerà sul restante 90% degli italiani...!
E i segnali che questo governo sta dando in previsione di una opinabile vittoria del SI, sono inquietanti: il Questore di Firenze impedisce ai fautori del NO di sfilare, senza una ragione, a due giorni dalla manifestazione che potrebbe infastidire Matteo Renzi.
La Rai, poi, è casa sua;
detta le regole per i dibattiti sul referendum in televisione, impedendo l'accesso al primo partito italiano, il M5S, e concedendolo alla Lega, a Forza Italia e ai politici della prima Repubblica.
Siamo messi così, e c'è pure chi ci spiega perché sia giusto votare SI, ripetendo una volgare pappardella mutuata dal capo, quasi per sancire preventivamente, la propria appartenenza anima e corpo a qualsiasi volere e desiderio.
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Referendum:
Cambiare solo per cambiare era una visione negativa combattuta saggiamente proprio da questo centro sinistra, ma pare che ora si stia smarrendo il senso della logica e si trova sempre più evidenza anche negli spot elettorali del premier, che pur di catturare voti pro Sì, accetta anche di riproporre il ponte sullo Stretto di Messina, tanto inviso alla sinistra fino a qualche tempo fa, ma che ora appare come una merce di scambio accettabile, pur di rimanere in sella a tutti i costi e pur di far passare il referendum.
E, guardate, che questo non è un altro discorso, perché è legatissimo alla vicenda referendaria.
Renzi cede sul ponte di Messina e acquisisce i voti referendari della destra;
peccato però che molti a sinistra comincino davvero ad avere sensi di nausea verso questi modi di fare politica che ricordano tanto il ventennio berlusconiano.
Cambiamo tutto per non cambiare nulla?
Ecco la sensazione che noi comuni cittadini cominciamo ad avere;
ecco perché molti cittadini sono propensi a votare No!
Stativi buoni.
Roy
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