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Sentito dalla Corte d’assise di Palermo nella sala del Bronzino, il presidente della Repubblica ha risposto a diverse domande ma in alcuni casi - riferiscono i legali - si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Venti domande sulla presunta trattativa Stato-mafia al capo dello Stato. E’ terminata dopo più di tre ore nella sala del Bronzino delQuirinale la testimonianza del Presidente della RepubblicaGiorgio Napolitano davanti alla Corte d’assise di Palermo nel processo sulla trattativa.
Secondo quanto riferito da alcuni legali, Napolitano ha risposto a diverse domande delle parti, anche a quelle poste dall’avvocato del boss, Luca Cianferoni, ma in alcuni casi si è avvalso della facoltà di non in base alle del Capo dello Stato.
“La parola ‘‘ non è stata mai usata”, riferisce un altro legale.
Oggi dopo tre ore di
udienza presso
il
Quirinale, 40 persone tra
cancellieri e avvocati , ed
ovviamente, il
Presidente
Giorgio Napolitano, ex
fascista, ex dirigente del
Pci, oggi
testimone che non
sempre dice, avvalendosi
delle sue prerogative
istituzionali.
Ha fatto cancellare le
intercettazioni, risponde e
non risponde, nasconde le
notizie sui
rapporti con Nicola
Mancino:
se fossimo stati
negli Usa, altro che
“impeachment”…
(imputazione, messa in
stato
d’accusa).
Purtroppo dobbiamo solo
subire i
suoi governi, le sue
azioni che esulano dai
doveri costituzionali, e
stare
molto attenti a non
offenderlo.
Stativi buoni.
Roy