Napoli fa un monumento a chi non
rispetta la legge
De Magistris vuole istituire "un luogo della
memoria" per il ragazzo ucciso dopo aver forzato
un posto di blocco.
Appare inspiegabile la metamorfosi di Giggino,
passato
da spietato pm di assalto a uomo docile e
comprensivo,
che decide di prodigarsi in prima persona «per fare
una
cosa molto giusta e vicina alle esigenze dei familiari
(con un fratello agli arresti domiciliari, ndr ) e degli
amici» di Bifolco che, lo ricordiamo, era fuggito all'alt
dei carabinieri, mentre si trovava in moto e senza casco
insieme al latitante, Arturo Equabile e il pregiudicato
Salvatore Triunfo. Scenario di questa tragedia il Rione
Traiano, uno dei luoghi a più alta concentrazione
camorristica di Napoli, degradati e abbandonati dalle
istituzioni (Comune compreso).
L’edicola
abusiva installata a Napoli da idioti in cerca di protagonismo, per ricordare
Davide Bifolco, fa scattare il bon ton del direttore de “Il
Giornale”, il fidanzato di Daniela Santanchè, disturbato
dall’arrogante scelta di “premiare” chi non rispetta la legge.
Forse
pensa alla stessa legge che ha aggirato più volte come ha fatto, d’altra parte,
la compagna.
Uccidere
un ragazzino perché era sullo stesso motorino con altri due amici e senza
casco, sarà sembrato abominevole al “ligio” direttore, sparargli in petto, dopo
avergli guardato gli occhi, è stata solo “giustizia” ha pensato Sallusti.
Beh,
certo, se fosse nato nella stessa culla di qualche riccone amico dei compagni
Santanchè, il napoletano per giunta povero, avrebbe avuto un proprio
ciclomotore, ed il casco, quello che i “ falchi” della Polizia di Stato non
gradiscono, non sarebbe stato un problema davanti alle “griffe”
dell’abbigliamento.
Quindi,
non aveva possibilità di scampo, il carabiniere ha fatto bene a sparare,
“l’unico napoletano buono, è quello morto”, parafrasando un modo di dire nel
1880 americano, quando i Cow Boys parlavano degli indiani (pellerossa) che
hanno provveduto a sterminare.
Il
carabiniere ha sempre ragione, d’altra parte è colui che difende le classi
sociali più fortunate dalla melma, dalla plebe che inficia già con la presenza,
la bellezza di una giornata al mare su una barca o in un ristorante alla moda.
E poi,
vuoi mettere il valore di un carabiniere, santificato ed unto dal Signore nello
stesso momento in cui è stato assunto: il capitano colluso con la mafia,
l’eccidio in una caserma fra commilitoni, le uccisioni delle fidanzate, e tanti
altri episodi di sangue, non fanno testo…!
Stativi buoni.
Roy