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Ormai
l’inebetito popolo italiano, sta intuendo che la “meraviglia” annunciata, ed
insediata alla faccia di chiunque, sullo scranno alto del governo, non ha i
numeri per continuare un lavoro che non è il suo.
E’
evidente che per governare un Paese, non basti fare il bulletto di periferia
che manda a quel paese questo e quello,
non basti decidere di scegliersi la riforma che più gli aggrada, la più
eclatante che lasci il segno.
Bisogna
rispondere alle priorità di una nazione alla canna del gas, altro che Senato:
se veramente avesse cercato di aiutarci, avrebbe attaccato i problemi del
lavoro, della disoccupazione, dei finanziamenti alle imprese da parte delle
banche, del pagamento dei crediti che le aziende vantano da anni.
Avrebbe
cercato di risolvere l’emorragia economica che ci procurano guerre ed invasioni
dall’Africa, avrebbe ridotto drasticamente le spese che invece continuano
imperterrite ad aumentare:
insomma c’era tanto da fare, ma questo signore della provincia fiorentina, condannato dalla Corte dei Conti per le sue gestioni insulse della cosa pubblica, è incredibilmente, inconfutabilmente, irrimediabilmente incapace ed inadatto al ruolo che qualche novantenne colluso con i poteri che da sempre governano questo povero paese, ha deciso di promuovere capo del governo italiano.
insomma c’era tanto da fare, ma questo signore della provincia fiorentina, condannato dalla Corte dei Conti per le sue gestioni insulse della cosa pubblica, è incredibilmente, inconfutabilmente, irrimediabilmente incapace ed inadatto al ruolo che qualche novantenne colluso con i poteri che da sempre governano questo povero paese, ha deciso di promuovere capo del governo italiano.
L’abbandono
dei giornali italiani ed esteri, sono il campanello d’allarme che ci avvicina a
nuove elezioni, finalmente, sperando che l’italiano “masaniello”, vendutosi
alle scorse europee per il “piatto di lenticchie”, di dorotea memoria, che il
democristiano toscano ha saputo comprare egregiamente, senza spendere un euro,
faccia ammenda e si decida una volta nella sua vita, di votare secondo
coscienza.
Stativi
buoni.
Roy