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L’ipocrita sinistra continua
a gestire il problema mussulmano come se fosse una risorsa.
Pur di ottenere voti
favorevoli, si professa lo “Ius Soli”, l’apertura di nuove moschee ed il
buonismo nei confronti di una religione che, nonostante le dichiarazioni di
grande bontà ed amore degli Imam, è lapalissianamente inneggiante alla
violenza.
Anche oggi dopo i fatti
francesi dell’attentato a Charlie Hebdo, i mussulmani intervistati celebravano
i valori opportuni davanti alle telecamere, applaudivano la strage se
interrogati privatamente.
La leggerezza di Parigi
è molto simile a quella italiana; il giornale già nel 2011 era stato dato alle
fiamme, ma nessuna sicurezza era in atto davanti alla sede del XX
Arrondissement.
Sui social c’è stata
subito una presa di posizione musulmana con “se la sono cercata, meritavano di
morire, l’esecuzione di chi insulta il profeta è un diritto di Allah”, mentre
noi ancora ci trastulliamo sul Jihadismo di qualcuno, il califfato o chi per
esso procede con il proprio progetto.
Anche con Hitler ci fu
un’iniziale superficialità che gli permise di organizzarsi in tutta
tranquillità: noi in Italia, finché soggiaceremo alle regole del “progressismo”
particolareggiato di una sinistra che vede esclusivamente i risultati
elettorali, ignorando qualsiasi effetto collaterale, potremmo trovarci in situazioni
spiacevolmente irreparabili.
“Il terrore arriverà
nelle case degli infedeli” dice il Califfo, e noi attendiamo per cercare di
difenderci: nei combattimenti chi si difende senza attaccare, alla fine
soccombe…è così…!
Stativi buoni.
Roy
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