venerdì 19 settembre 2014

Secondo Sallusti, non è lui ad essere razzista, sono loro che sono napoletani..


Napoli fa un monumento a chi non 

rispetta la legge

De Magistris vuole istituire "un luogo della 

memoria" per il ragazzo ucciso dopo aver forzato 

un posto di blocco.

Appare inspiegabile la metamorfosi di Giggino, 

passato 


da spietato pm di assalto a uomo docile e 

comprensivo, 


che decide di prodigarsi in prima persona «per fare 

una 

cosa molto giusta e vicina alle esigenze dei familiari 

(con un fratello agli arresti domiciliari, ndr ) e degli 

amici» di Bifolco che, lo ricordiamo, era fuggito all'alt 

dei carabinieri, mentre si trovava in moto e senza casco 

insieme al latitante, Arturo Equabile e il pregiudicato 

Salvatore Triunfo. Scenario di questa tragedia il Rione 

Traiano, uno dei luoghi a più alta concentrazione 

camorristica di Napoli, degradati e abbandonati dalle 

istituzioni (Comune compreso).

L’edicola abusiva installata a Napoli da idioti in cerca di protagonismo, per ricordare Davide Bifolco, fa scattare il bon ton del direttore de “Il Giornale”, il fidanzato di Daniela Santanchè, disturbato dall’arrogante scelta di “premiare” chi non rispetta la legge.

Forse pensa alla stessa legge che ha aggirato più volte come ha fatto, d’altra parte, la compagna.
Uccidere un ragazzino perché era sullo stesso motorino con altri due amici e senza casco, sarà sembrato abominevole al “ligio” direttore, sparargli in petto, dopo avergli guardato gli occhi, è stata solo “giustizia” ha pensato Sallusti.

Beh, certo, se fosse nato nella stessa culla di qualche riccone amico dei compagni Santanchè, il napoletano per giunta povero, avrebbe avuto un proprio ciclomotore, ed il casco, quello che i “ falchi” della Polizia di Stato non gradiscono, non sarebbe stato un problema davanti alle “griffe” dell’abbigliamento.

Quindi, non aveva possibilità di scampo, il carabiniere ha fatto bene a sparare, “l’unico napoletano buono, è quello morto”, parafrasando un modo di dire nel 1880 americano, quando i Cow Boys parlavano degli indiani (pellerossa) che hanno provveduto a sterminare.

Il carabiniere ha sempre ragione, d’altra parte è colui che difende le classi sociali più fortunate dalla melma, dalla plebe che inficia già con la presenza, la bellezza di una giornata al mare su una barca o in un ristorante alla moda.

E poi, vuoi mettere il valore di un carabiniere, santificato ed unto dal Signore nello stesso momento in cui è stato assunto: il capitano colluso con la mafia, l’eccidio in una caserma fra commilitoni, le uccisioni delle fidanzate, e tanti altri episodi di sangue, non fanno testo…!
Stativi buoni.
Roy


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