lunedì 11 febbraio 2013

Tutto alla rovescia.

Il Papa, Benedetto XVI°,  si dimette: mai in seicento anni era successa una cosa del genere; Karol Wojtyla  è morto tra atroci sofferenze ma non ha mai voluto rinnegare il mandato.
Evidentemente la differenza tra i due c'è, eccome;  l'uno non tradiva il volere di Dio, secondo i canoni della Chiesa, l'altro, forse incapace di difendere il Ministero, ha buttato la spugna, o ha dovuto...!
I fatti del Vaticano, se possibile, sono mille volte peggiori di un governo laico lì sono professionisti della bugia e dell'inganno, lì c'è una sorta di studio interiore radicalizzato nel peccato: è come se il demonio in persona si attivasse per rendere impenetrabile ed intraducibile l'intreccio di menzogne e trappole, sempre camuffate da volere Divino.
L'ipocrita ragione, successivamente la fa da padrona, e mille e mille favole ci racconteranno ciò che è accaduto.
Intanto incombe su tutte queste faccende il Festival di Sanremo, arma impropria che la viltà della peggiore sinistra ha messo in campo per vincere le elezioni della settimana successiva.
Tutte le voci di 'illustri' opinionisti di sinistra più o meno anziani, sempre scandalizzati da quanto facesse la destra, adesso tacciono. 
La vergogna, purtroppo non ha età, ed i vari Sartori chiamati sempre per portare autorevolezza agli epiteti,  sono assenti o non vedono, o non sanno. Quindi noi avremo una sfilata di uomini di sinistra che si sono fatti notare negli anni, senza remore, senza tema d'eccesso: qualunque cosa diranno o faranno dovrà servire a vincere.
Quindi il bacio fra uomini raccoglierà il consenso delle comunità omosessuali, oggi tanto osannate perchè fanno moda. L'abnormità di questo sistema orrendo, sta nel fatto che dobbiamo realizzare a qualunque costo ciò che ci serve, strafottendocene altamente delle conseguenze per gli altri o per quanto accadrà nel tempo. Trovo che sia questa la vera novità delle ideologie della sinistra: disinteressarsi di tutto e di tutti se serve, condito con una bella manata di cattiveria. 
Stativi buoni.
Roy 
 



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