“Io, bocconiano modello di giorno. Clochard di notte”
Bocconiano modello di giorno. Costretto a vivere da clochard di notte. Dari Tjupa, apolide di 31 anni e origini estoni, aveva una vita normale a Milano, tra le lezioni di Economia delle istituzioni e dei mercati finanziari all’università Bocconi e l’aiuto alla mamma nella sua attività di ricamatrice. Poi arriva la crisi: la madre rimane senza clienti, i padroni di casa danno lo sfratto. Il primo rifugio di Dari è l’aeroporto di Linate. “Ma dopo pochi giorni mi hanno cacciato anche da lì”, racconta. Così si rivolge alla Caritas Ambrosiana e viene ospitato nel centro di via Sammartini. Un luogo accogliente che gli consente di proseguire con gli esami, anche grazie all’esenzione dalle tasse universitarie concessa dalla Bocconi. Aiuti che permettono a Dari di tornare ai libri e iniziare a scrivere la tesi: “È sulle immigrazioni interne in Italia negli anni del miracolo economico, storie che ricordano la mia. La consegnerò settimana prossima e mi laureerò a marzo”. Ieri Dari ha raccontato la sua vicenda al presidente del Parlamento europeo Martin Schulz, in visita al rifugio Caritas. Una vicenda resa ancora più difficile dalla sua condizione di apolide: Dari non ha alcuna nazionalità. “Per la legge estone – spiega – una donna non può trasmettere la cittadinanza al figlio, se lui non è residente in Estonia”. Da 13 anni Dari chiede al governo italiano di certificare il suo stato di apolide, ma il documento non arriva: “Così non posso lavorare, sono ridotto a sperare nella carità privata. È la Caritas che mi ha salvato dalla disperazione”. Fra poche settimane la laurea: “Ho voglia di mettere a frutto quello che ho studiato. E contribuire, per quanto posso, alla ripresa dell’Italia”
di Luigi Franco
Possiamo leggere queste storie continuamente, senza farci coinvolgere. Alle prossime elezioni una situazione del genere dovrebbe ledere tutti coloro che in questo stesso momento straparlano in televisione, nelle radio o sui giornali.
Il giaguaro di Bersani, i camaleonti trasparenti di Monti, il leone di Berlusconi, ci raccontano la storia di questa Repubblica in mano a delinquenti senza vergogna che parlano con slogan, copiandosi a vicenda. I nostri problemi del quotidiano non li sollecita, giocano con la nostra vita per consolidare i propri patrimoni, strafottendosene dei vari Dari, o gli sconosciuti Franco, Antonio...Luisa.
Bersani ha un Patrimonio di parecchi milioni, Berlusconi lo conosciamo, Monti e compagnielli...pure: che valutate pensino questi 'lestofanti' quando sono soli o con i propri accoliti? Credete veramente che possano onorare le false promesse che recitano? Li abbiamo visti tutti all'opera, li abbiamo pesati e sono risultati...mancanti...!
Reputo che per fare piazza pulita dovremo abbattere il Palazzo, lasciando solo fumanti macerie; cercheremo poi 'edili' capaci di ricostruire, valutando con calma e lucidità.
Votare Grillo ed il suo Movimento, dovrebbe darci questa garanzia, se poi scopriremo che sarebbe pure capace di restituire dignità ad un'Italia saccheggiata in ogni valore, ben venga.
Stativi buoni.
Roy
ù
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