venerdì 30 novembre 2012
giovedì 29 novembre 2012
Renzi è un evangelista o un mormone...?
Renzi: “Basta una email per votare”. L’esposto ai garanti: “Regole violate”
Lo staff del rottamatore ha comprato una pagina su due quotidiani nazionali per i ballottaggi di domenica. Ma gli altri candidati si rivolgono al comitato dei garanti: "Codice di comportamento vieta la pubblicità sui giornali". Eppure anche i comitati per Bersani hanno acquistato uno spazio sull'edizione di Cuneo de La Stampa. Intanto sale la preoccupazione degli elettori sui social network.
Non mi piace Renzi perchè ha l'aria ebete del sapientino (vedi foto) che crede di prenderti per i fondelli, la gente che lo ha pesato vive a Firenze, e lo ha trovato 'mancante'. Mancante di capacità amministrative; quelle carenze che hanno portato al disastro la Provincia e la Città: non ultimo l'allagamento di Firenze di ieri.
Ovviamente sappiamo bene che la capitale toscana non è nuova a simili esperienze, sempre gestite dalla sinistra al potere, ed il signorino in maniche di camicia non si differenzia. Un' amica che abita nella città di Matteo ha fatto una disamina spassionata della situazione; questa risulta indegna per il paese che accoglie la Basilica di Santa Croce. Mai ha provveduto, infatti, a realizzare i lavori di consolidamento del territorio da mettere in sicurezza, per dirne una. Poi il traffico, la sporcizia, l'abbandono, per dirne un'altra.
Ma ecco che Bersani, grande estimatore di Monti, non è da meno. Quando è stato ministro lo ricordo per aver tolto...la tassa sulle ricariche telefoniche, o aver instituito Equitalia...: immaginate un pò il fine statista...Già questa sua difficoltà ad arginare il giovincello che gira per le case, finanziato delle Banche, da segretario del partito, non gli dona certo una bella immagine di capacità organizzative. Intatnto la partita si gioca là, nelle vie del PD, alla faccia del sostegno a Monti, dell'incapacità di contrastare Berlusconi quando era al governo: il popolo italiano ha l'anello al naso, si lamenta ma poi si sente onorato di partecipare alle primarie e fare il tifo per questo o quell'idiota.
Stativi buoni.
Roy
mercoledì 28 novembre 2012
Monti incapace per sempre
Monti: “Nuove forme finanziamento o sistema sanitario a rischio”
Il premier, intervenendo in collegamento a Palermo durante l’inaugurazione di un centro biomedico ha assicurato che "il governo è un prezioso alleato" del settore ma che la sanità pubblica è a rischio. "La crisi ha colpito tutti - ha detto - e ha impartito lezioni a tutti. E il comparto medico non è stato esente né immune”.
Quanti altri 'comparti' scoprirà l'esimio? Ovviamente, come afferma, 'il governo è un ...prezioso alleato' dei ricchi, delle banche e dei gruppi che rappresenta, lo sapevamo, che non mancherà di fustigare ulteriormente i poveri e che i suoi amici stiano tranquilli...ogni cosa come sempre...!
Il parolaio matto colpisce ancora, e noi a subirlo indifesi dinanzi alla tracotanza del potere. Napolitano con le sue truppe, PD, PDL ed UDC, protegge il fortino, lo squilibrato di Arcore ora inaugura un altra truffa con la sua banda di malfattori rimpinguata da...Briatore, e tutto sembra procedere secondo regola. Che ne parliamo 'a fà...! Gli italiani, stanchi ed avviliti, hanno preso fiato per dare una mano ai Democratici nei gazebo...Non ci sono speranze.
Stativi buoni.
Roy
La storia di tutti noi è maestra di vita...
- ALLA DE-RIVA! - IL “RAGIONIERE-FATTORINO” NE HA FATTA DI STRADA - EMILIO RIVA NON AVEVA I SOLDI PER RITIRARE IL DIPLOMA, ORA E’ A CAPO DI UN IMPERO - ACQUISTO’ DALL’IRI L’ITALSIDER DEPURATA DAI DEBITI E FU SUBITO BOOM DI UTILI - FORAGGIATORE BIPARTISAN DELLA POLITICA, E’ ENTRATO COL 10% NELLA “NUOVA” ALITALIA - LA “RIVA FIRE”, HOLDING DI FAMIGLIA, INCASSA L’1,3% DEI RICAVI CONSOLIDATI DEL GRUPPO PER ‘’CONSULENZE’’… -
"Non mi sembra che lo Stato abbia fatto un brutto affare a cedermi l'Ilva". Così parlava, già nel lontano 2000, il ragioner Emilio Riva da Milano mettendo a confronto le tasse pagate dal suo gruppo alle perdite pregresse dell'acciaio pubblico. Cinque anni prima il «ragiunatt», classe 1926, nato e cresciuto professionalmente tra i rottami di ferro della ditta Colombo dove entra quindicenne da fattorino ed esce da azionista al 30% - ha fatto il grande salto che porterà la sua Riva & C. tra i grandi gruppi della siderurgia mondiale.
Non
possiamo dimenticare chi era Emilio Riva: un intrallazzatore, un
corruttore, un mistificatore. Ebbene lo Stato italiano si è messo nelle
mani di quest'individuo vergognoso, lasciandogli potere decisionale
sulle vite di migliaia di tarantini ammalati per causa sua ed ora, messi anche in mezzo ad una strada. Siamo quelli che si lamentano di Monti ma poi andiamo tutti compatti a votare le primarie indette dai carnefici: pensiamo solo che Bersani è l'artefice con Visco di Equitalia. La storia di un paese succube dell'infamia e delle truffe, ci ha reso sempre più deboli, senza dignità: solo spaghetti, pizza e mandolino...!
Stativi buoni.
Roy lunedì 26 novembre 2012
Re Giorgio I° da Napoli
Napolitano: “Dopo il mandato tutti sostituibili. Ma si arrivi a fine legislatura”
Il Capo dello Stato chiede "un finale di legislatura costruttivo". Poi parla anche dei tagli: "Sappiamo benissimo che la riduzione del deficit e del debito attraverso misure di sensibile diminuzione della spesa pubblica produce effetti recessivi. Ma a scelte di quel genere - sottolinea - non si può sfuggire"
Mi sono chiesto come mai un personaggio modesto, senza una storia politica importante, possa essere diventato il Comandante in capo dello Stato italiano per ogni ordine di grado ed di istituzione.
Le capacità più che mediocri di Giorgio Napolitano potevano essere 'anabolizzate' solo dall'inettitudine politica della controparte. L'entrata in campo a gamba tesa, fattaci deglutire come una grande azione da...statista, in effetti è stata un bel colpo di Stato, bianco perchè il Parlamento, preso dall'orgasmo di rubare a quattro mani, non se l'è sentita di perdere tempo nell'osteggiare, considerata anche l'incapacità di argomentare.
Uno Stato di mediocri che opera tra incapaci.
Bce, Banca Mondiale: ‘I prestiti alle banche causeranno nuova crisi dal 2014′
E’ il monito del capo economista Kaushik Basu. “E' una montagna di debito e ci sbatteremo contro", ha detto durante un convegno a Helsinki. Ifinanziamenti elargiti ai gruppi europei, tra dicembre 2011 e febbraio del 2012, ammontano in totale a 1.019 miliardi di euro e la tranche più grossa è andata agli istituti italiani
Il sondaggio del TgLa7: Pd boom, Pdl al palo. E Renzi premier è meglio di Monti
Effetto primarie: democratici oltre il 30%, Grillo fermo al 17, azzurri al 16. Continua il crollo di Idv e Udc
Stativi buoni.
Roy
domenica 25 novembre 2012
Un Paese di pazzi
Primarie centrosinistra 2012: “Alle 13.30 un milione e 300 mila votanti”
Secondo il Coordinamento Nazionale delle Primarie del centrosinistra si è già ampiamente superato il milione. Cinque i candidati: Pierluigi Bersani, Matteo Renzi, Nichi Vendola, Bruno Tabacci e Laura Puppato. Si vota fino alle 20 di stasera. Se nessuno dei candidati raggiunge il 50% più uno dei voti si terrà il ballottaggio, previsto il 2 dicembre.
Io trasecolo, dopo settimane di scioperi, manifestazioni anche cruente, contestazioni al Governo e personali ad ogni ministro, ecco che improvvisamente arriva il sole: ci sono le primarie, io pago per partecipare e mi faccio il culo per iscrivermi.
Corro al gazebo perchè devo premiare il partito più grande d'Italia che consente il finanziamento ai partiti, la partecipazione alle guerre nel mondo, la depauperazione delle riserve italiane con evasione e spreco.
Ma l'Italia potrà mai essere un Paese normale?
Stativi buoni.
Roy
venerdì 23 novembre 2012
L'euro, un errore...
“Euro troppo forte, difficile uscire dalla crisi”. E Bloomberg “rimpiange” la lira
Gli analisti americani sottolineano che la moneta unica è sopravvalutata del 5,5% rispetto al dollaro, con un evidente danno per le esportazioni europee. Ma essendo più simile al marco tedesco che al nostro "vecchio conio", non è possibile agire sulla leva della svalutazione per migliorare la competitività
Per uscire dalla persistente spirale di incertezza, crisi debitoria, disoccupazione e recessione, l’area euro avrebbe bisogno di una valuta capace di comportarsi come la defunta lira italiana. Ma, sfortunatamente, la moneta unica appare oggi ancora troppo simile al marco tedesco
di cui pare replicare la tendenza all’apprezzamento sui mercati con
tutte le ovvie conseguenze del caso in termini di crescita e
competitività. È la sintesi dell’ultima analisi proposta da Bloomberg sulla base dei dati ricavati dall’Oecd. L’euro, sostiene quest’ultimo, viaggia oggi a un livello superiore del 5,5% rispetto alla media storica di 1,21 dollari. Il che, in rapporto al potere d’acquisto, significa che la moneta unica risulta a oggi sopravvalutata del 2,6% rispetto al biglietto verde.
La tanto osannata moneta europea, l'Euro, grande invenzione del vecchio continente, capace di combattere il forte dollaro americano, padrone dei mercati mondiali.
Un errore marchiano di chi pur di apparire quale fautore pioneristico dell'innovazione che per la fretta, la stessa che rese ciechi i figli del gatto, non ha tenuto in giusta considerazione il fattore campanilistico degli stati appartenenti all'Unione. Ad oggi è fin troppo chiaro che non è possibile utilizzare una valuta con capacità d'acquisto diversificate anche perchè ogni Paese appartenente, ha un suo stato sociale ed un proprio debito interno.
Se poi vogliamo considerare che le autonomie locali fanno la propria politica interna senza tenere in giusto conto quelle degli altri paesi, ecco che le magagne vengono alla luce grandi come grattacieli.
I nostri campioni in economia, di governo ed europei, pur di mantenere coerenza con le convinzioni da sempre pubblicizzate ovunque, perseverano nell'errore a discapito della vita dei cittadini. Quando il danno sarà tanto evidente da non poter essere più nascosto, gli stessi che oggi magnificano l'euro, ci spiegheranno anche con grafici e diagrammi perchè la moneta europea sia frutto di un parto disgraziato di politici dissennati...e noi da bravi pecoroni, abboccheremo.
Stativi buoni.
Roy
giovedì 22 novembre 2012
...Questo popolo di ladri...
Dopo le pressioni degli istituti di credito l'esecutivo aveva tolto i derivati dalla base imponibile
facendo crollare l'incasso atteso della tassa sulle transazioni finanziarie da 1 miliardo a 100 milioni
Ordine del giorno presentato dal Pd passa quasi all'unanimità a Montecitorio: 'Nessuno sia esentato'
facendo crollare l'incasso atteso della tassa sulle transazioni finanziarie da 1 miliardo a 100 milioni
Ordine del giorno presentato dal Pd passa quasi all'unanimità a Montecitorio: 'Nessuno sia esentato'
L’aliquota
dello 0,5% sulla "compravendita di azioni e altri strumenti finanziari
partecipativi emessi da società residenti nel territorio dello Stato",
dovrebbe generare un miliardo di gettito l’anno per l’erario. Ma non
piace ai grandi istituti bancari, che fanno pressione per
eliminare la parte della nuova legge che sottopone a tassazione anche
gli strumenti finanziari derivati. E trovano sponda nell'esecutivo (articolo di Marco Palombi). La bocciatura arriva però dal Parlamento, che fa passare quasi all'unanimità un
ordine del giorno proposto da Francesco Boccia del Pd .
Un parlamento colluso: si tenta di aprire uno spiraglio alla legalità ed agli interessi degli italiani, ma ecco che arriva l'ordine di scuderia dalle corporazioni, ed i venduti in Parlamento votano contro. Finchè non si farà piazza pulita eliminando le bande di corrotti che siedono nei banchi, in Italia non riusciremo mai ad avere un futuro.
Matteo Renzi, che molti vedono come il nuovo pulito, è legato mani e piedi con le banche che gli stanno finanziando la campagna e loro stesse finanziate da Paesi esteri ed interessi di potere. Come potremo mai venirne fuori?
Saviano 'dall'alto delle sue informazioni...?' denuncia che il centro sinistra è colluso con la malavita, Casini lo sappiamo bene, è dentro fino al collo in storie con il suocero Caltagirone, Di Pietro prima con interessi CIA, oggi con interessi economici privati e non. Vendola, La Russa e tutti gli altri fanno la propria parte di venduti. Tutti si sono adattati al sistema che subiscono e fanno subire: noi intanto ci lasciamo le penne.
Stativi buoni.
Roy
ordine del giorno proposto da Francesco Boccia del Pd .
Un parlamento colluso: si tenta di aprire uno spiraglio alla legalità ed agli interessi degli italiani, ma ecco che arriva l'ordine di scuderia dalle corporazioni, ed i venduti in Parlamento votano contro. Finchè non si farà piazza pulita eliminando le bande di corrotti che siedono nei banchi, in Italia non riusciremo mai ad avere un futuro.
Matteo Renzi, che molti vedono come il nuovo pulito, è legato mani e piedi con le banche che gli stanno finanziando la campagna e loro stesse finanziate da Paesi esteri ed interessi di potere. Come potremo mai venirne fuori?
Saviano 'dall'alto delle sue informazioni...?' denuncia che il centro sinistra è colluso con la malavita, Casini lo sappiamo bene, è dentro fino al collo in storie con il suocero Caltagirone, Di Pietro prima con interessi CIA, oggi con interessi economici privati e non. Vendola, La Russa e tutti gli altri fanno la propria parte di venduti. Tutti si sono adattati al sistema che subiscono e fanno subire: noi intanto ci lasciamo le penne.
Stativi buoni.
Roy
mercoledì 21 novembre 2012
Misteri d'Italia
I misteri del cognato di Tremonti
Beltrametti e la gestione di un patrimonio di oltre 50 milioni - Milena Gabanelli e Sigfrido Ranucci
«Ho seminato delle piantine che stanno crescendo bene: una di thè verde e una di thè nero», dice al telefono Massimo Ponzellini,
dall’altro capo del filo risponde Giovanni Tremonti: «Che bisogna tener
d’occhio». Cosa avranno voluto dirsi lo sapranno loro.
Noi però ci siamo incuriositi, e cercando di capire quali potessero essere i legami fra Ponzellini e il giovane Tremonti salta
fuori che il figlio dell’ex ministro, 26 anni, di professione studente,
possiede un patrimonio immobiliare di circa 10 milioni di euro.
Giovanni condivide parte del patrimonio con la sorella Luisa; ad amministrare i loro beni è lo zio materno, l’ingegner Felice Beltrametti, attraverso la società Nitrum. Ma Beltrametti è soprattutto l’amministratore della Generale Gestioni, che ha in pancia 133 unità immobiliari (che includono 83 appartamenti, locali commerciali, capannoni), oltre a 62 ettari di terreno. Un patrimonio stimato dall’Agenzia del Territorio di oltre 50 milioni di euro, terreni esclusi.
Il cognato dell’ex ministro è anche proprietario del 10% di questo grande patrimonio, il restante 90% è in mano alla Assiral Finance, un’anonima svizzera domiciliata nella periferia di Friburgo.
Giovanni condivide parte del patrimonio con la sorella Luisa; ad amministrare i loro beni è lo zio materno, l’ingegner Felice Beltrametti, attraverso la società Nitrum. Ma Beltrametti è soprattutto l’amministratore della Generale Gestioni, che ha in pancia 133 unità immobiliari (che includono 83 appartamenti, locali commerciali, capannoni), oltre a 62 ettari di terreno. Un patrimonio stimato dall’Agenzia del Territorio di oltre 50 milioni di euro, terreni esclusi.
Il cognato dell’ex ministro è anche proprietario del 10% di questo grande patrimonio, il restante 90% è in mano alla Assiral Finance, un’anonima svizzera domiciliata nella periferia di Friburgo.
L’Assiral non ha uffici, né impiegati, ma solo un indirizzo presso la Fidutrust, anche questa anonima.
Secondo Claude Brodard, fiduciario della zona, la vera convenienza
nell’aver scelto Friburgo come sede, «non è tanto negli aspetti fiscali,
quanto nel fatto di non far sapere chi è il reale proprietario degli
immobili» e di conseguenza nessuno può andare a chiedere dove e come
sono stati presi i soldi per comprarli.
Incrociando i dati negli archivi
svizzeri, si scopre che l’amministratore unico dell’Assiral Finance è un
manager che lavora a Lugano, si chiama Corrado Coltella. In
passato ha lavorato per una società americana specializzata in sistemi
di sicurezza, e oggi, oltre a figurare in diverse strutture anonime, è
anche il proprietario di una società che produce sanitari. Il signor
Coltella con noi ha preferito non parlare, ma lui sicuramente sa chi è
il proprietario del patrimonio immobiliare amministrato dal cognato di
Tremonti.
Il fatto curioso è che Beltrametti ci
dice di non sapere chi sia questo Coltella, anche se stanno insieme in
un’altra società anonima svizzera, la Nextia, che in Italia si occupa di ristrutturazioni e installazioni di pannelli solari.
Beltrametti ignora anche i nomi dei suoi soci svizzeri dell’Assiral, per conto dei quali amministra 50 milioni di euro in immobili. Ma scavando tra le carte del catasto qualche anomalia si trova.
Beltrametti ignora anche i nomi dei suoi soci svizzeri dell’Assiral, per conto dei quali amministra 50 milioni di euro in immobili. Ma scavando tra le carte del catasto qualche anomalia si trova.
Nell’89, quando Beltrametti era già amministratore della Nitrum, in società con la sorella Fausta, moglie di Tremonti, accade che
un’anonima svizzera di nome Gilbris svolge un’operazione di
compravendita immobiliare usando lo stesso codice fiscale della Nitrum.
È una semplice coincidenza? Un errore dell’impiegato del catasto? Sta di fatto che sette anni dopo a diventare amministratore unico della Gilbris (che nel frattempo ha cambiato nome in Securalarm, anche questa anonima) è lo stesso Corrado Coltella amministratore unico dell’Assiral, l’anonima proprietaria del 90% dell’impero immobiliare gestito proprio da Beltrametti.
L’ingegnere però non ricorda neppure con quanti degli immobili ereditati dai genitori è entrato nella Generali Gestioni, né chi erano i suoi soci in quel momento. È anche vero che quando ti occupi di una decina di società italiane, e siedi nei cda di altre svizzere, può essere complicato ricordare il nome dei tuoi soci.
È una semplice coincidenza? Un errore dell’impiegato del catasto? Sta di fatto che sette anni dopo a diventare amministratore unico della Gilbris (che nel frattempo ha cambiato nome in Securalarm, anche questa anonima) è lo stesso Corrado Coltella amministratore unico dell’Assiral, l’anonima proprietaria del 90% dell’impero immobiliare gestito proprio da Beltrametti.
L’ingegnere però non ricorda neppure con quanti degli immobili ereditati dai genitori è entrato nella Generali Gestioni, né chi erano i suoi soci in quel momento. È anche vero che quando ti occupi di una decina di società italiane, e siedi nei cda di altre svizzere, può essere complicato ricordare il nome dei tuoi soci.
Felice Beltrametti dal 1994 è anche presidente della Veco Business Service, un’altra anonima con sede a Lugano,
che ha un oggetto sociale poliedrico: dall’organizzazione conferenze e
congressi all’offerta di domicilio e ospitalità alle società anonime.
Nel consiglio di amministrazione della Veco, a fianco di Beltrametti,
c’è sempre Corrado Coltella, e fino al 1997 troviamo anche Stefano
Camponovo, di professione fiduciario.
Beltrametti però questo nome non lo ricorda.
Stefano Camponovo fino al 2009 è stato nel Cda di un’altra fiduciaria,
crocevia di varie indagini della Procura di Milano: la Doge Sa. I magistrati se ne sono occupati per una maxi evasione fiscale emersa
nell’ambito dell'inchiesta sul crac Italtease. La Doge è poi finita
nelle carte dell’inchiesta che ha coinvolto l’ex tesoriere della Lega
Nord, Francesco Belsito.
Nel 2008 Belsito (all’epoca membro del
cda Fincantieri) si rivolge alla Doge per consulenze finalizzate alla
creazione di società all’estero dove trasferire denaro dall’Italia.
Dalle indagini sui conti dell’ex tesoriere emerge che Belsito
effettuava versamenti di denaro alla Lega giustificandoli come fondi
personali destinati ad “alimentare le casse del partito”. Gli
investigatori si erano insospettiti perché avevano riscontrato che quei
versamenti fatti da Belsito erano superiori ai suoi redditi. Le indagini
condotte in quegli anni sul tesoriere e sulla Doge, pur suscitando
perplessità, non si conclusero con ipotesi di reato. Quattro anni dopo, i
magistrati della Procura di Milano scoprono che Belsito reinvestiva in
Tanzania i soldi pubblici che arrivavano alla Lega.
Stativi buoni
Roy
martedì 20 novembre 2012
Italia paese d'infami
“Investitura” dall’estero e voto con il proporzionale: e il Monti bis è servito
Il professore si accredita come "garante" della nostra tenuta economica-finanziaria. Intanto si consolida una "base" politica interna nel partito di Montezemolo. E la nuova legge elettorale vira in modo da assicurare il suo ritorno anche senza l'investitura popolare. Napolitano: "L'italia non si discosti dal cammino segnato"
Un disegno eversivo cominciato un anno fa con la complicità fra Berlusconi, Napolitano e Monti.
Una dinamica da colpo di Stato fu effetuata grazie al lavoro certosino dei media italiani ed esteri che davano grande credibilità a Napolitano, uomo delle potenze straniere che avevano a cuore gli interessi dei poteri forti internazionali (club Bildenberg) a cui son iscritti Monti e compagni, contrari alla politica berlusconiana troppo personalistica, lontana dalle riforme che interessavano la finanza e gli operatori economici locali ed esteri. Il complotto continua, il sacco glielo hanno tenuto Bersani, Casini, Belusconi e tutti i sistemi istituzionali. Oggi qualcosa si è rotto perchè Silvio non ha avuto quanto cercava, ma perdendo forza, oramai si trova in difficoltà: anche se volesse denunciare pubblicamente i patti scellerati, chi gli crederebbe? Sputtanato dai fatti e da se stesso, si barcamena: le sue aziende soffrono perchè gli affari internazionali, come quelli con Gazprom del 'compagno, mo' ce vò, di merende Putin', non bastano più e quelli nostrani languono, visto che conta meno.
Intanto i feudatari si muovono, organizzano il nostro futuro, contano già i nostri voti e si spartiscono quel poco che resta ancora da spartire.
Noi, servi sciocchi, ariamo, paghiamo le decime ed osanniamo.
Stativi buoni.
Roy
lunedì 19 novembre 2012
L'Italia del malaffare
Gabanelli a Di Pietro: “Renda pubblici i movimenti sul conto corrente dell’Idv”
“Se vuole, Di Pietro può rendere pubblici i movimenti sul conto corrente del partito e la cosa finisce lì“. Così, durante l’ultima puntata di “Report”, su Rai Tre, risponde Milena Gabanelli ad Antonio Di Pietro sulla vicenda degli immobili del leader dell’Idv.
La giornalista propone una breve rassegna dei servizi televisivi sulle
proprietà del politico e commenta: “Non siamo stati noi a dire che Di
Pietro ha cinquantaquattro o cinquantasei case, ma quarantacinque
proprietà che includono case, terreni, cantine e garage”. E aggiunge:
“Il punto però è il valore di queste proprietà. E il fatto che per nove
anni Di Pietro, la moglie e la fidata Silvana Mura hanno gestito 50 milioni di rimborsi elettorali senza che il bilancio fosse mai mostrato agli altri membri del partito”
19 novembre 2012
Case Di Pietro, gaffe di Belisario: ‘Siamo scappati dalla sede Idv di via Merulana’
“Appena abbiamo avuto la possibilità di scapparcene dalla casa di via Merulana, abbiamo trovato un’altra sede nel centro storico di Roma, vicino alla Camera e al Senato”. E’ l’espressione adottata da Felice Belisario, senatore Idv, nel rispondere alla domanda posta da Bruno Vespa sulle polemiche che hanno investito il partito di Di Pietro. Il conduttore di “Porta a Porta” (Rai1)
chiede più precisamente se il leader dell’Italia dei valori abbia fatto
bene ad acquistare case e ad affittarle al partito. La risposta di
Belisario suscita ilarità tra gli ospiti in studio, ma il parlamentare
immediatamente corregge il tiro. “Non intendevo dire “scappare”"-
puntualizza con imbarazzo – “ma “andare via”. Prima pagavamo 54.000 euro
e oggi ne paghiamo 230.000, non c’è niente di strano e certamente Di
Pietro non si è arricchito”.
Ieri sera, Domenica 18 novembre, ho assistito sgomento alla trasmissione della Gabanelli su Rai 3.
Mi sentivo imbarazzato per la mia incapacità di pensare che si potesse essere tanto immorali. Milanese, dirigenti dei Ministeri italiani, parlamentari come La Russa, Belisario, Della Vedova, Viesti, sogghignavano quando spiegavano al giornalista di Report che non poteva fare nulla, è la legge...che non c'è, e mai ci sarà con questi rappresentanti in Parlamento. Esseri abominevoli che si approfittano dei nostri soldi, mentre anziani cercano nella spazzatura o muoiono di freddo perchè non hanno soldi per il riscaldamento. Chissà se i fulmini del Cielo ci possono aiutare; si sono talmente radicati nel putridume che solo saltuariamente qualche errore grossolano di qualcuno della cricca li fa cadere nelle maglie della giustizia, che come sappiamo è ad orologeria e scarsamente affidabile. Siamo come quei paesi dell'America latina corrotti che galleggiano sul malaffare.
Stativi buoni
Roy
Mi sentivo imbarazzato per la mia incapacità di pensare che si potesse essere tanto immorali. Milanese, dirigenti dei Ministeri italiani, parlamentari come La Russa, Belisario, Della Vedova, Viesti, sogghignavano quando spiegavano al giornalista di Report che non poteva fare nulla, è la legge...che non c'è, e mai ci sarà con questi rappresentanti in Parlamento. Esseri abominevoli che si approfittano dei nostri soldi, mentre anziani cercano nella spazzatura o muoiono di freddo perchè non hanno soldi per il riscaldamento. Chissà se i fulmini del Cielo ci possono aiutare; si sono talmente radicati nel putridume che solo saltuariamente qualche errore grossolano di qualcuno della cricca li fa cadere nelle maglie della giustizia, che come sappiamo è ad orologeria e scarsamente affidabile. Siamo come quei paesi dell'America latina corrotti che galleggiano sul malaffare.
Stativi buoni
Roy
domenica 18 novembre 2012
...come se nulla fosse...
TIRA UNA BRUTTA ARIA PER IL GOVERNO DEI TECNICI – DOPO L’AGGRESSIONE SARDA A BARCA E PASSERA E IL LANCIO DI SASSI A NAPOLI PER LA FORNERO, L’APPARIZIONE A RIMINI DI NONNA PINA CANCELLIERI HA SCATENATO FISCHI E URLA: “VERGOGNA!” - E QUESTA MATTINA LA PROCURA DI ROMA HA IDENTIFICATO E INDAGATO UN POLIZIOTTO RITRATTO IN VIDEO E FOTO MENTRE MANGANELLA SUL VOLTO UN RAGAZZO IN TERRA – FACCE’ RIDERE: “LACRIMOGENI SPARATO DA FUORI MINISTERO”…
Come se tutto succedesse per finta; Monti parla alla 'sua' Bocconi, e fuori manifestazioni e botte da orbi. La Cancellieri contestata, Passera e Barca fuggono dalla Sardegna inseguiti dai manifestanti...ma...
Montezemolo, la “terza via” col Monti bis: “Basta deleghe in bianco ai politici”
I mistificatori ricchi e affamati di potere, annullano l'evidenza. Tanto noi italiani abbiamo l'anello al naso, da sempre siamo stati colonizzati da popoli che nulla avevano a che spartire con noi...perchè ora dovrebbe essere diverso?
Vorrei che i sindacati e le forze dei cittadini liberi facessero una volta per tutte il punto della situazione; ma con chiarezza senza possibilità interpretative e dicessero: questi pezzi di merda vogliono governarci per fare i loro sporchi giochi anche con potenze straniere, non ultima l'America.... Intanto come se nulla fosse, Monti ringrazia per la fiducia e si dichiara pronto; i paesi stranieri, che forse hanno già promesso all'inutile Luca, grandi acquisti di Ferrari e perfino di Panda, purchè resti un governo che continui a sottomettere l'Italia, tifano e spingono. ...Però...scioperi, manifestazioni, fumogeni, rivolte...Mi sembra di assistere alla guerra civile siriana: fuori muoiono, ma Assad davanti alla solita platea di giornalisti o sudditi sciocchi asserisce la tranquillità del paese, serenamente sorseggiando un liquorino d'annata...
...Loro ridono...ma noi...?
Stativi buoni.
Roy
sabato 17 novembre 2012
Laudati il berluscones
Il pg di Bari al Csm: “Laudati lasci la Procura”
Il magistrato è accusato a Lecce di aver favorito Berlusconi e Tarantini. Scetticismo a Palazzo di Giustizia: "Quello resta attaccato alla poltrona come una cozza"
Al Csm è riesploso il caso del procuratore di Bari Antonio Laudati. Secondo quanto risulta al Fatto, il procuratore generale Antonio Pizzi,
convocato a palazzo dei Marescialli, ha messo in evidenza quanto sia
inopportuno che il magistrato, indagato a Lecce, resti al suo posto.
Laudati è accusato dalla procura salentina di aver favorito Silvio Berlusconi e Gianpaolo Tarantini (inchiesta escort) e di aver fatto spiare due magistrati del suo ufficio: Pino Scelsi e Desirée Digeronimo, grazie a una “squadretta” della Guardia di finanza, direttamente alle sue dipendenze.
Il cartello posto davanti al ministero
Portate una manganellata
ai vostri bambini
Quella delle botte, dei pestaggi in piazza, delle manifestazioni finite in massacro è un’unica grande tradizione italiana
Lazio, Udc: contributi da 39 privati, ma solo 14 risultano certificati
Secondo la Corte dei Conti il partito di Casini non ha presentato i documenti di 25 gruppi sponsor dei candidati centristi. Anomalie che si riscontrano in particolare nell'attività del tesoriere Bonavita (dg all'Asl Roma B). I magistrati contabili sottolineano che tutti i partiti hanno beneficiato di un "rimborso superiore alle spese sostenute"
Montezemolo candida Monti (senza Monti)
«Daremo base democratica ed elettorale »
«Scendiamo in campo per la ricostruzione del Paese. Chi meglio del premier?». Riccardi: «Questo governo pare un inizio»
Malindi: il rifugio di Berlusconi e Lady Grillo
Malindi sta diventando un clone della Costa Smeralda: Berlusconi e Briatore vi si rifugiano ormai da qualche tempo. E c’è anche la moglie di Grillo. Il servizio di Eva Giovannini per Piazzapulita.
Primarie centrosinistra, Di Pietro: “Non seguiamo Grillo, votate Bersani o Vendola”
Grillo era sceso in campo per difenderlo e addirittura proporlo al Quirinale. Ma a due settimane di distanza il presidente dell'Italia dei Valori si sfila dall'abbraccio seppur virtuale del leader del Movimento 5 Stelle e invita i suoi ad andare a votare alle primarie. Ma non per Renzi: "E' innamorato della Marchionne-maniera"
Si chiama Brutus ed è il primo esempio di moto-Suv. A realizzarla Alessandro Tartarini figlio del fondatore di Italjet. E' equipaggiata con pneumatici di larga sezione e con un motore a iniezione elettronica di 750 cc per affrontare qualsiasi terreno.
venerdì 16 novembre 2012
Formigoni un cattolico... vero...
Formigoni, sfuriata dalla Parodi contro la portavoce. Lei: “No comment”
Il governatore della Regione Lombardia avrebbe minacciato di licenziamento Gaia Carretta dopo un'intervista negli studi di La7 che non era stata di suo gradimento perché aveva dedicato troppo spazio alle vicende giudiziarie che coinvolgono lui e il Pirellone
Il ‘Celeste’, che alcuni mesi fa aveva lasciato lo studio di Markette evitando di rispondere alle domande sulle firme false, “Tu adesso stai qui e spacchi la faccia a Cristina Parodi
e a questa banda e a questi giornalisti”, ha detto Formigoni a
Carretta, minacciando il licenziamento se non l’avesse fatto. Poi si è
rivolto a Francesca Filiasi, tra gli autori del programma, a cui ha detto: ’Avete fatto solo cagate!’
Stativi buoni.
Roy
giovedì 15 novembre 2012
Niente è etero...
Tweet omofobo su Vendola: "Altroché pentito. Mi candido alle primarie Pdl"
Vigevano, bufera su Internet dopo il messaggio del consigliere comunale. Lui non si scusa e rilancia: "Sfiderò anche Alfano"
Non capisco.
Sono tutti così fieri di essere omosessuali; sfilate, spogliarelli, baci lesbo con il medio alzato nei confronti della Polizia, ma poi si vergognano di parlare della metodologia 'così naturale' di penetrazione.
Come mai...? Cecchi Paone ci ha più vole spiegato che niente è più naturale dell'amore fra lo stesso sesso: lui infatti ha sbagliato per anni con la moglie, e pertanto possiamo credergli.
Non bisogna parlare di vasellina?... E' volgare?.. Esprimendo il fastidio nel sentirsi descrivere anche se velatamente le proprie abitudini quando, in altre occasioni, dicevo, sono espresse con supponenza, è un pò contradditorio...o no...? Se c'è l'orgoglio 'gay' perchè rinnegare se stessi infervorandosi nei confronti di questo signore, a dire il vero anche leggermente ambiguo, se ha ritenuto di descrivere Vendola in quel modo? Nicolina, invero, ha sempre un'epidermide sudaticcia, untuosa: è innegabile. Allora smettiamola di continuare la sequela modesca di alterarsi per gli 'strani' che resteranno tali anche se fingiamo, il più delle volte, di non farci caso: vi assicuro però che tutti, dico tutti, hanno in un angolo della propria mente la considerazione che quella persona sia diversa.
Stativi buoni.
Roy
...ma Tonino...nicchia..
Idv, Silvana Mura indagata per falsa testimonianza per il sito di Di Pietro
Secondo Maurizio Bardi, piccolo editore di Pontremoli e fondatore dei siti .org e .it col nome dell'ex pm, la tesoriera avrebbe mentito sulla vicenda che riguarda il dominio web del primo, e contribuito così a far riconoscere un risarcimento di 500mila euro al leader Idv
L’allarme maltempo si sposta al Sud
Carabinieri al lavoro nelle zone della Maremma colpite dalle inondazioni
Napolitano: serve più prevenzione
Cosenza, appalti a cooperativa del boss in cambio di voti: arrestati consiglieri
Ai domiciliari Umberto Bernaudo e Pietro Paolo Ruffolo, ex sindaco ed ex assessore del comune di Rende. I due, il primo è attualmente consigliere provinciale Pd il secondo si era autosospeso, sono accusati di corruzione e corruzione elettorale. Esclusa dal gip l'aggravante mafiosa
Omosessualità, in Usa le chiese dei cow boy: “La curiamo con l’ippoterapia”
Intanto, le associazioni Lgbt americane pensano al contrattacco tra iniziative e campagna di informazione. La Pan American Health Association, ente di controllo delle politiche sanitarie dei vari Paesi del continente americano: “Queste cure fanno del male. L’omosessualità non è una patologia"
Stativi buoni.
Roy
mercoledì 14 novembre 2012
Germania uber...Italia
Germania-Italia: 3-0 nell’industria alimentare
Secondo una ricerca elaborata da Nomisma i tedeschi ci battono per l'esportazione dei prodotti alimentari, con un fatturato che è circa il triplo del nostro per formaggi, latticini, spezie ma anche per carni preparate e derivati del pesce
Anche questo dobbiamo sopportare: va bene che la Germania ci bacchetti per i nostri conti e che Frau Merkel con pugno di ferro provi a dettare la linea dell’Unione Europea, ma che il nostro Paese esporti meno prodotti alimentari del colosso teutonico mi sembra inaccettabile. Eppure è quanto risulta dall’ultima ricerca elaborata da Nomisma che per questo settore guarda le prestazioni non solo dell’Italia ma appunto anche di Germania e Francia.
Non sono vantaggi competitivi per l’Italia né la qualità, che grazie ad un clima migliore è innegabile, ma neppure la differenziazione dei prodotti molto più numerosi, o peggio ancora non porta concreti risultati quel tanto sbandierato Made in Italy che dovrebbe rappresentare il grimaldello di ogni attività commerciale. Insomma l’industria alimentare tedesca funziona meglio di quella italiana e di gran lunga, basti pensare che il suo fatturato è quasi il triplo
rispetto a quanto riusciamo a fare noi per molte categorie di prodotti,
dai formaggi e latticini, al caffè e le spezie; mentre è più del triplo
per carni preparate e derivati del pesce.
Vinciamo di gran lunga solo per quanto riguarda le conserve e i vini.
Lo studio di Nomisma prova a spiegare questa debacle cercando di
analizzare gli aspetti strutturali del nostro sistema agroalimentare. Il
primo elemento messo in evidenza è il fattore dimensionale. L’industria alimentare è fortemente polverizzata sul territorio
per cui le aziende con più di 50 addetti sono meno di 900 e pesano per
l’1,5% del complesso. Invece in Germania sono di nuovo il triplo. Sempre
sul fronte nostrano il 60% del fatturato è riconducibile alle società
con più di 50 dipendenti, in Germania per l’85%. Si sottolinea questo
dato non per amore di gigantismo o sognando multinazionali capaci di
influenzare il pianeta con le proprie scelte. Piuttosto è il fatto che
imprese di dimensioni maggiori sono spesso meglio strutturate e capaci
di presidiare mercati distanti. L’altro fattore di difficoltà nel nostro
Paese riguarda la dotazione infrastrutturale – tema
ricorrente – ma che mai come in questo settore abituato a spostarsi
sulle imponenti ruote dei camion incide. In termini di rete autostradale misurata per 1.000 km quadrati di superficie la Germania è terza in Europa e l’Italia 22esima, così diventa inutile scendere in campo e Frau Merkel vince facile.
di Massimiliano Carbonaro
Stativi buoni.
Roy
martedì 13 novembre 2012
Ferdinand Karl Piëch
"...gli interni ed i rivestimenti di stoffa, che devono essere pratici e resistenti all'usura, fanno parte di un atteggiamento tipicamente tedesco; mentre invece gli italiani la vedono diversamente: per loro le stoffe o il tetto dell'auto devono essere soprattutto belli, la durata è invece secondaria".
Il Presidente del Consiglio di Controllo della Volkswagen, nettamente contrario alla filosofia di Sergio Marchionne, ha pensato di dare una mano ai giovani europei. Indice un bando per assunzione di giovani menti da ogni parte Europa, per l'inserimento nella produzione della Casa automobilistica . Eccitante in un periodo difficile una dichiarazione simile, furba e lungimirante: qual è il momento migliore per organizzarsi mentre tutti gli altri sono fermi? La crisi è una grande piattaforma di lancio per chi ha idee e voglia di fare; i soldi non ci sono per i poveri o per chi ne ha pochi, ma quelli che erano ricchi prima della cosiddetta crisi, adesso lo sono ancora di più. Hanno lucrato, infatti, sulle disgrazie degli altri che hanno svenduto o abbandonato. Il caso Fiat è emblematico: mentre Marchionne ha fermato la produzione aspettando tempi migliori, BMW, Porsche, Mercedes, ma più di tutti Volkswagen, raddoppiano. Il mercato dà ragione alle tedesche che volano, e torto al canadese che dorme.
La preoccupazione che vorrei esporre è determinata da questa posizione tedesca del lavoro: servi della finanza tedesca, anche grazie ai banchieri che ci governano, lo diventeremmo doppiamente. Perdendo i nostri ragazzi quale risorsa, l'Italia non avrebbe più futuro ed inoltre anche a livello internazionale, ci riuscirebbe sempre più difficile contrastare il paese, la Germania, che sfama le nostre famiglie. Il programma di Piech è allettante ma io ci intravedo una trappola mortale dalla quale poi sarebbe difficile liberarsi, anche cambiando cento governi. Il principio italiano dovrebbe essere quello di fare da soli, non aspettare le emigrazioni, ma fornire il lavoro agli italiani come fanno in Germania ed evitare di impoverirci ulteriormente rinunciando alla ricerca ed alle idee; questo però è un discorso per chi ama il proprio Paese e non per chi lo immagina come una mucca da mungere.
Renato Di Maria
Monti c'è riuscito: il debito pubblico è € 2000 mld
Finalmente
il governo che ha 'fatto bene' e che PD, UDC e frange del PDL non
disdegnerebbero se volesse continuare anche dopo le elezioni 'REGOLARI'
del 2013, ha dato il colpo di grazia.
Stamane
il Ministro Topo Gigio, Giarda, schermendosi alla domanda del
giornalista sui risultati del suo governo, gongolava nel descriversi
parte integrante di una squadra di 'campioni' che ...tutti ci
invidiano...!
Io sono allibito, mi sembra di essere su Marte: Monti è ancora il più gradito fra le amebe...sic!
I
sondaggi o sono pilotati a mestiere o evidentemente gli italiani
meritano quello che hanno. Il debito pubblico è salito da quando questa
banda di lestofanti è stata insediata dai caporioni Napolitano e
Berlusconi, del...6%...! Abbiamo perso € 19.5 mld, mancano ancora € 4.5
mln. per raggiungere i fatidici € 2000 di debito pubblico...!
E lui ride.
Stativi buoni.
Roy
domenica 11 novembre 2012
Gli inutili idioti
Ieri
si sono riuniti i 'parlamentari' irpini per fare il punto della
situazione sulla probabile iattura dell'eliminazione di Avellino
capoluogo.
Già il fatto d'aver visto questi signori, così ben amalgamati, salvo qualche 'onesta' defezione, ci allarga il cuore: dopo tanti anni trovarli tutti insieme faceva girare la testa....Però mancava Ciriaco con il fido scudiero nipote Giuseppe; ma l'uno era giustificato per l'età ed anche per una distinzione 'giusta' di ruoli che nulla avevano a che vedere con i 'giovincelli' in riunione per una motivazione agognata da sempre, l'altro perchè, incapace d'esprimersi correttamente in assenza dello zio, avrebbe potuto andare incontro a delle brutte figure: deve accaparrarsi l'elettorato sannita per la sua candidatura parlamentare, mica inimicarselo...! Poi, è mancato, ma non è morto, per carità, Pugliese che offeso perchè mai invitato, ha 'giustamente' declinato l'invito: le ragioni dell'incontro non erano così fondamentali....sic!
Milanese, in odore di manette, c'è stato; anche lui ha voluto contribuire: grazie al proprio menefreghismo ha permesso che qualcuno, furbissimo, con interesse di parte, scevro dall'intuire ragioni regionali di convenienza economica, strutturale, di sviluppo e burocratica che avrebbero esaltato l'intero territorio, sinteticamente al modo DC, mentre il torpore possedeva i colleghi irpini, operava subdolamente la propria azione di convenienza elettorale.
E così Clemente Mastella da Amalfi, e Viesti, attenti alle logiche che hanno studiato negli anni del 'futti compagno' sono intervenuti al grido 'muoia Sansone e tutti i Filistei': solita strategia democristiana. Per accaparrarsi voti riconoscenti di elettori ignari che avrebbero ringraziato i propri carnefici, hanno esaltato l'odio che li corrobora da sempre nei confronti del nemico De Mita. Il povero Mastella, però, ancora una volta è stato usato: De Mita ha coronato il sogno di una vita. Dopo di me il nulla. Donare il capoluogo della provincia avellinese alla città di Benevento, senza requisiti e 'spostata' rispetto ai paesi irpini lontani anche 100 chilometri, significa regalare Comuni alle province o perfino alle regioni limitrofe.
Ritornando ai 'nostri' riuniti che vigliaccamente non si assumono responsabilità, credo sia d'obbligo stabilire il grado di disgregazione morale di questi 'signori' mai visti che hanno goduto sinora di prebende ed onori non dovuti. De Mita ha ritenuto di incontrare a Roma i vari 'colleghi' Casini, Veltroni, Buttiglione per presentare l'inutile libro scritto da altri, senza ricordarsi di una città vituperata; Rotondi ha sempre votato chi gli ha dato il posto e, quindi, liceat; Iannaccone non riesce a centrare i problemi, ma devo dire che si impegna; Sibilia, condannato alla nascita da se stesso, incautamente si è disinteressato di quanto accadeva sotto il proprio naso nella commissione senatoriale che lo comprendeva quale componente.
Oggi tutti rispondono nervosamente della propria manifesta incompetenza cercando di scaricare colpe e responsabilità, tentando d'utilizzare ancora il popolo, ma senza grandi risultati. Solo i giornali danno una mano alle amebe, vedi Ottopagine, ma oramai catalogati, non riscuotono grandi successi: il cittadino attento non ha più pazienza. I risultati li vedremo alle prossime elezioni.
Se ora volessimo votare il peggiore, in testa a tutti metterei il sindaco Galasso che fregandosene del 62% che l'ha scelto, delle prebende demitiane e del problema capoluogo, ha provveduto al commissariamento di Avellino, come se fosse Reggio Calabria, rendendo ancora più ragionevole la decisone governativa di penalizzazione della nostra Città.
Renato Di Maria
Stativi buoni.
Roy
Già il fatto d'aver visto questi signori, così ben amalgamati, salvo qualche 'onesta' defezione, ci allarga il cuore: dopo tanti anni trovarli tutti insieme faceva girare la testa....Però mancava Ciriaco con il fido scudiero nipote Giuseppe; ma l'uno era giustificato per l'età ed anche per una distinzione 'giusta' di ruoli che nulla avevano a che vedere con i 'giovincelli' in riunione per una motivazione agognata da sempre, l'altro perchè, incapace d'esprimersi correttamente in assenza dello zio, avrebbe potuto andare incontro a delle brutte figure: deve accaparrarsi l'elettorato sannita per la sua candidatura parlamentare, mica inimicarselo...! Poi, è mancato, ma non è morto, per carità, Pugliese che offeso perchè mai invitato, ha 'giustamente' declinato l'invito: le ragioni dell'incontro non erano così fondamentali....sic!
Milanese, in odore di manette, c'è stato; anche lui ha voluto contribuire: grazie al proprio menefreghismo ha permesso che qualcuno, furbissimo, con interesse di parte, scevro dall'intuire ragioni regionali di convenienza economica, strutturale, di sviluppo e burocratica che avrebbero esaltato l'intero territorio, sinteticamente al modo DC, mentre il torpore possedeva i colleghi irpini, operava subdolamente la propria azione di convenienza elettorale.
E così Clemente Mastella da Amalfi, e Viesti, attenti alle logiche che hanno studiato negli anni del 'futti compagno' sono intervenuti al grido 'muoia Sansone e tutti i Filistei': solita strategia democristiana. Per accaparrarsi voti riconoscenti di elettori ignari che avrebbero ringraziato i propri carnefici, hanno esaltato l'odio che li corrobora da sempre nei confronti del nemico De Mita. Il povero Mastella, però, ancora una volta è stato usato: De Mita ha coronato il sogno di una vita. Dopo di me il nulla. Donare il capoluogo della provincia avellinese alla città di Benevento, senza requisiti e 'spostata' rispetto ai paesi irpini lontani anche 100 chilometri, significa regalare Comuni alle province o perfino alle regioni limitrofe.
Ritornando ai 'nostri' riuniti che vigliaccamente non si assumono responsabilità, credo sia d'obbligo stabilire il grado di disgregazione morale di questi 'signori' mai visti che hanno goduto sinora di prebende ed onori non dovuti. De Mita ha ritenuto di incontrare a Roma i vari 'colleghi' Casini, Veltroni, Buttiglione per presentare l'inutile libro scritto da altri, senza ricordarsi di una città vituperata; Rotondi ha sempre votato chi gli ha dato il posto e, quindi, liceat; Iannaccone non riesce a centrare i problemi, ma devo dire che si impegna; Sibilia, condannato alla nascita da se stesso, incautamente si è disinteressato di quanto accadeva sotto il proprio naso nella commissione senatoriale che lo comprendeva quale componente.
Oggi tutti rispondono nervosamente della propria manifesta incompetenza cercando di scaricare colpe e responsabilità, tentando d'utilizzare ancora il popolo, ma senza grandi risultati. Solo i giornali danno una mano alle amebe, vedi Ottopagine, ma oramai catalogati, non riscuotono grandi successi: il cittadino attento non ha più pazienza. I risultati li vedremo alle prossime elezioni.
Se ora volessimo votare il peggiore, in testa a tutti metterei il sindaco Galasso che fregandosene del 62% che l'ha scelto, delle prebende demitiane e del problema capoluogo, ha provveduto al commissariamento di Avellino, come se fosse Reggio Calabria, rendendo ancora più ragionevole la decisone governativa di penalizzazione della nostra Città.
Renato Di Maria
Stativi buoni.
Roy
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