- ALLA DE-RIVA! - IL “RAGIONIERE-FATTORINO” NE HA FATTA DI STRADA - EMILIO RIVA NON AVEVA I SOLDI PER RITIRARE IL DIPLOMA, ORA E’ A CAPO DI UN IMPERO - ACQUISTO’ DALL’IRI L’ITALSIDER DEPURATA DAI DEBITI E FU SUBITO BOOM DI UTILI - FORAGGIATORE BIPARTISAN DELLA POLITICA, E’ ENTRATO COL 10% NELLA “NUOVA” ALITALIA - LA “RIVA FIRE”, HOLDING DI FAMIGLIA, INCASSA L’1,3% DEI RICAVI CONSOLIDATI DEL GRUPPO PER ‘’CONSULENZE’’… -
"Non mi sembra che lo Stato abbia fatto un brutto affare a cedermi l'Ilva". Così parlava, già nel lontano 2000, il ragioner Emilio Riva da Milano mettendo a confronto le tasse pagate dal suo gruppo alle perdite pregresse dell'acciaio pubblico. Cinque anni prima il «ragiunatt», classe 1926, nato e cresciuto professionalmente tra i rottami di ferro della ditta Colombo dove entra quindicenne da fattorino ed esce da azionista al 30% - ha fatto il grande salto che porterà la sua Riva & C. tra i grandi gruppi della siderurgia mondiale.
Non
possiamo dimenticare chi era Emilio Riva: un intrallazzatore, un
corruttore, un mistificatore. Ebbene lo Stato italiano si è messo nelle
mani di quest'individuo vergognoso, lasciandogli potere decisionale
sulle vite di migliaia di tarantini ammalati per causa sua ed ora, messi anche in mezzo ad una strada. Siamo quelli che si lamentano di Monti ma poi andiamo tutti compatti a votare le primarie indette dai carnefici: pensiamo solo che Bersani è l'artefice con Visco di Equitalia. La storia di un paese succube dell'infamia e delle truffe, ci ha reso sempre più deboli, senza dignità: solo spaghetti, pizza e mandolino...!
Stativi buoni.
Roy
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