Era il 1926 quando esordì la scuola di Giovanni Gentile che Mussolini giudicò come la più fascista delle riforme.
Ma con il ministro De Vecchi, uno dei quadrumviri, si ebbe la fascistizzazione della scuola con la nomina diretta dei professori: era il 1935...!
Dopo ottantuno anni è sorto fra noi un novello Benito che senza alcuna caratteristica carismatica e intellettuale dell'originale, sta effettuando una rivoluzione culturale e strategica nel Paese che rispecchia un'evidente progetto diabolico per asservire gli italiani.
Succube e senza dignità, si fa escludere dagli incontri europei, contribuendo a rendere l'Italia una cenerentola nel Vecchio Continente, ma da noi si sente un leone perché qualche centinaio di persone in Parlamento gli reggono il sacco.
Imporre poi, la stipula di un mutuo per andare in pensione, è un'altra arrogante mortificazione degli italiani che devono sopportare privilegi orrendi ai soliti noti, mentre africani molto furbi, approfittano dello Stato italiano che invece dimentica il povero nato nel Paese.
Non se ne può più di questo piccolo individuo volgare che stamane si è permesso di offendere Renato Brunetta alla Camera, definendolo il nulla!
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Ah, e l'attenta fustigatrice Boldrini non è intervenuta;
non ha stigmatizzato l'offesa fine a sé stessa: non se l'è sentita, temendo la ritorsione di questo fascistucolo in erba.
Stativi buoni.
Roy
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