Mirta Merlino, il nome la dice lunga sul
personaggio di fantasia: un invenzione mediatica pronta a lasciare La7 per la
Rai, portandosi dietro la tazza rossa e la voce garrula fastidiosa.
La sua azione di persuasione manco tanto
occulta, procede allegramente invitando a parlare gli amici governativi e
cercando di zittire le voci opposte.
Maria Teresa Meli, Fabrizio Rondolino,
Gennaro Migliore, Dario Nardella, e tutti gli altri che facciano l’apologia di
Matteo Renzi, intervallati da qualche vocina nascosta che l’attenta Mirta
interrompe volentieri con la scusa della pubblicità o togliendo la parola cambiando
argomento, sono l’attenta scelta degli ospiti che Merlino, la furbetta, ci
propone ogni giorno.
E così, la geografia delle mani sullo Stato
di Renzi, ha fatto uscire dalla tana tutti i topi che languivano;
un pò come ai tempi di Berlusconi in cui
tante ragazze di
bell’aspetto, anelavano di conoscerlo per cambiare vita.
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Ognuno ha le sue aspettative, certo non
basate sulla bravura professionale o sull’onestà, ma sulla capacità di leccare
meglio di un altro: Mirta Merlino ha la sua tazza rossa dalla quale con tanta
grazia beve qualcosa che le rinfreschi l’ugola arrossata, e l’arte apologetica che ha utilizzato e
utilizza nelle trasmissioni che conduce e per le quali viene pagata.
Stativi buoni.
Roy