“È UN GESTO D'AMORE” DICE LA MELONI CANDIDANDOSI A SINDACO DI ROMA.
ORMAI SONO TUTTI GESTI D'AMORE: COMPRARE UN FIGLIO, AFFITTARE UN UTERO, CANDIDARSI SINDACO.
TRA UN PO' ANCHE ANDARE AL BAGNO SARÀ UN “GESTO D'AMORE”
Siccome Bertolaso non era abbastanza debole per perdere, Salvini e Meloni hanno deciso di rompere il precario centrodestra?...
Questa signora ha votato la legge Fornero, è stata in un governo contraddittorio che non sa giustificare, e vorrebbe fare il sindaco di una città terribile come Roma, in virtù del fatto che qualcuno, e crediamo siano due o tre, visto il seguito del suo partito, l'abbia insignita.
La sua presentazione, a parte il fastidio d'ascoltarla nella sua cadenza da bullo di periferia romana, a candidato sindaco si è rivelata, se ce ne fosse stato il bisogno, quella di vuoto cerebrale assoluto.
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Non ha un programma e men che meno, una soluzione alle miriadi di problemi che il suo amico Alemanno ha prodotto negli anni di gestione del Campidoglio.
Non riesce a rispondere alle domande più semplici, e manifesta un'incompetenza inquietante.
Ma funziona proprio così in quest'italietta delle banane?
Siamo proprio incapaci di trovare un personaggio che per cultura, tradizioni e professionalità, possa ricoprire degnamente un ruolo che non è proprio uguale a quello di un rappresentante d'elettrodomenstici?
Stativi buoni.
Roy
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