L'Italia del ridicolo, chissà quando crescerà...
Gli esodati, il debito pubblico che peggiora ogni anno, i revisori di
spesa che avrebbero dovuto far risparmiare, se capaci, sono stati licenziati, e
le opere infrastrutturali incompiute che sono costate milioni e milioni di euro, non hanno mai un
responsabile.
Un Italietta di malfattori che pensano ai fatti propri: la
Cirinnà, l’aereo di stato, l’abolizione finta come per le province, del Senato, gli uffici deserti nonostante le inchieste delle Procure, la distribuzione
arrogante degli amici nel settore pubblico, senza pudore, alla faccia di
curricula imbarazzanti.
E poi la rinnegazione delle tradizioni culturali, la
vergogna di essere cristiani e cattolici, o anche eterosessuali;
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pensare di
favorire l’omosessualità nelle adozioni senza risolvere lo stesso problema a chi non
riesca ad avere un figlio, è obbrobrioso.
Fare cassa con i servizi, la sanità, le pensioni di
reversibilità e degli invalidi, mai con i grandi patrimoni o i vitalizi d’oro.
Un Italia, insomma, disumana, servile e condiscendente con un Europa
affamatrice, che ha il primato delle tasse, dei premi assicurativi, del prezzo
dei carburanti, del riconoscimento dei poveri a due velocità: gli
extracomunitari serie A, i senza tetto italiani serie Z…!
Una politica disgustosa ignora gli italiani seppelliti nelle Foibe perché poco importanti o fastidiosamente stimolatori di
memorie scomode, ci trasporta in un medioevo turpe ed oltraggioso, in cui lo
sceriffo di Nottingham, toglie ai poveri per dare ai ricchi, ed un Parlamento
incostituzionale si arroga il diritto di premiare le volontà minoritarie
penalizzando il volere della maggioranza del Paese.
Stativi buoni.
Roy
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