Ma l’Italia del lavoro che non ha eguali, nasceva da lontano: la politica era al margine con ruoli definiti di complementarietà.
Quando si è pensato che lavorare poco e guadagnare di più,
fosse il nuovo universo disegnato dai Partiti, ecco venir fuori il Paese del
debito e dei saccenti.
E’ nato un mercimonio vergognoso sulle scelte elettorali:
tornaconti, affari sporchi, leggi ad personam, speculazioni finanziarie ed
immobiliari…potere…!
Il lavoro, quello che dovrebbe azzerare il debito pubblico e
ridurre la disperazione della disoccupazione, con tutti gli annessi e connessi,
non ultimo la criminalità, figlia del degrado, è ostaggio di questi signori che
per ignominia ed incapacità, se ne fottono altamente dei problemi del sociale,
non perdendo mai di vista il Partito, le alleanze, i ruoli, ed alla fine sempre
e solo il dominio.
Intanto, però, accade
che un marchio, proprio quello, il più grande, il più osannato, il più amato,
da 70 anni continui imperterrito, a gestire il lavoro seriamente come nessuno
se lo aspetta, senza infingimenti o clientele, non abbandonando la
ricerca, l’aggiornamento, lo studio, la commercializzazione…la verità: la finanza
creativa, i derivati, e ogni invenzione truffaldina, non fanno parte di questo spirito.
Ed è così che Ferrari è il marchio più forte e di maggior
valore del Pianeta!
http://ilbollettinoirpino.blogspot.it/2015/08/avellino-gli-avvisi-di-garanzia-non.html
Secondo l’autorevole Brand Finance, l’azienda inglese che
analizza le imprese più importanti al mondo,
il Cavallino supera colossi come Coca-Cola, Rolex, Disney, Google.
Di rimando la Mini, azienda tedesca della Bmw, negli Usa è
maglia nera nella classifica per affidabilità, peggiorando finanche rispetto a
qualche anno fa: 185 difetti ogni 100 unità, superando di molto la media di 133
difetti fra gli altri costruttori automobilistici.
La riflessione è questa: se siamo i migliori, e non a caso,
perché Ferrari è anche indotto, ed indotto dell’indotto, perché dobbiamo farci
distruggere da governi indegni, che non hanno manco le palle di primeggiare su
Paesi che potremmo ingoiare in un solo boccone?
Oggi, in Europa, ci
condizionano per renderci prigionieri di un sistema indegno, mortificandoci per
sopire i nostri sogni, le nostre abilità, il nostro futuro!
Non è credibile che dobbiamo svegliarci e rompere, una volta
per tutte, questo cerchio di distruzione che la politica ha disegnato intorno
al Paese per scopi esclusivi di suo
interesse?
Stativi buoni.
Roy