Silvio Berlusconi
non cede: ormai ai minimi che non chiamerei storici, visto che partì nel 1994
subito alla grande, non si dimette per i “giardinetti” con Dudù e nipotini, ma,
come accade in Italia, chi non vince raddoppia…!
Patetico!
Ormai
incapace di scelte lucide, nelle spire delle sue “odalische” inventate nella
camera da letto, l’ex cavaliere vuole diventare “padre nobile” dopo essersi
dimostrato ampiamente lurido negli atteggiamenti che ha pagato caro.
E’
evidente che ci ritiene una massa di pecoroni incapaci di capire fino in fondo
dov’è il male per la Repubblica, e si ripromette di tentare qualche nuova strada,
dopo averne provate tante, non ultimo il patto con l’idiota di Firenze.
Tutto va
bene purchè torni a comandare l’Italia come una volta, quando riuscì a
riportare in attivo bilanci sull’orlo del fallimento, delle sue aziende.
Nell’anno
di “mani pulite” il furbo di Arcore, carpì l’attimo, e le sue perdite pari a
5.000 miliardi di lire, come per incanto si trasformarono in utili che gli
hanno regalato soldi e potere per 20 anni buoni: e non basta, si rosica quando
si perde il potere, quel nettare degli dei che distrugge anima e coscienza.
La
mazzata gli arriverà il 1° giugno con i risultati delle regionali, che se
dimostreremo d’essere, almeno per una volta, gente seria, non lasceremo che
siano favorevoli manco alla sinistra, colpevole dei danni sotto gli occhi di tutti
quelli che guardano con onestà, pensando al bene dell’Italia, non dei propri
portafogli.
Stativi
buoni.
Roy
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