Giorgio Erba è l’ex socio di
Giardiello, ucciso per primo durante la tragedia del tribunale milanese,
avvenuta lo scorso giovedì.
Nessuno o quasi, lo ricorda,
certo Bruti Liberati, il Procuratore della Repubblica della capitale lombarda,
se n’è strafottuto di un illustre “nessuno” ucciso durante lo stesso
avvenimento.
Il razzismo non è quello che
piace ricordare a Laura Boldrini, attenta agli “ultimi” come descrive nel suo
libro presentato alla grande con Sergio Mattarella.
Forse il Presidente non l’ha manco
letto, è bastato che l’abbia scritto (?) la terza carica dello Stato (?) per
essere certamente fantastico.
Il vero pregiudizio sociale,
cari signori che levitate (Boldrini per esempio), pur amando apostrofare quale
razzista, chiunque abbia un’idea propria
non allineata,
è questo di stamattina, la commemorazione del magistrato e se volete anche dell’avvocato Lorenzo Claris Appiani (prima dimenticato), molto più giovane del giudice Ciampi, ma meno rilevante sulla scala valutativa dell’uomo: molto importante, medio importante, importante, così così…schifezza…
E “schifezza” è stato
classificato lo sfortunato socio dell’assassino, non meritevole di alcun
ricordo, perché, cari miei, ‘a Livella di Totò, a tanti piace ricordarla ed
anche recitarla, ma purtroppo sono pochi quelli che l’hanno fatta propria, perché non c’arrivano, alla faccia dei ruoli e della classe sociale.
Stativi buoni.
www.ilbollettinoirpino.blogspot.it
Roy
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