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I nostri “scienziati” europei,
Francia in primis, aggredirono immediatamente Gheddafi per fottergli i pozzi
petroliferi; il buon Silvio che qualche mese prima, era agosto 2010, gli aveva
baciato l’anello in eurovisione a Roma, fornì le basi aeree per bombardare, in
linea con la nostra tradizione di traditori.
Ovviamente la “moda” era quella
d’approfittarsi dell’Africa che dopo la defenestrazione di Hosni Mubarak, era a
portata di bomba: partì la “primavera araba”, e tutti se ne riempirono la
bocca.
Gheddafi fu trucidato nell’ottobre
del 2011 dai sobillati, e il Presidente francese Sarkozy godè di una grande
vittoria sul nulla, ma gli doveva servire ad alzare i sondaggi che lo vedevano
perdente.
Il disastro voluto da un grande
Paese europeo qual è la patria di Voltaire, secondo le logiche a cui vorrebbero
abituarci, è la verità, chi contesta è terrorista…!
Dopo 4 anni abbiamo la guerra in
casa, i nostri malandati politici al governo (guardate Angelino Alfano, il
verme che esce dalla mela) non sanno che pesci prendere.
Settant’anni di abitudine alla
viltà, quella perpetrata durante la guerra e l’altra consumata spacciandola per
voglia di pace e democrazia, ci hanno condotti ad un passo dal baratro: nessuno
ancora, capisce che il momento è seriamente compromesso, ed un idiota in calzoni
corti della provincia di Firenze, abituato a fare il bulletto con cariatidi e
nanetti della politica, volete che ci salvi dalla Jihad?
Questi “esercitano il massimo
sforzo” come recita la parola araba, sono abituati alla sofferenza ed a
combattere, non temono la morte, e sono spietati: tutto quanto non ci è consono,
esclusa la ferocia che amiamo praticare con chi non può difendersi…!
Si stanno finanziando con i
rapimenti ed i pozzi petroliferi, e noi li agevoliamo in ogni punto: non
facciamoci illusioni, senza gli Usa non ne usciamo, siamo disabituati alla
sofferenza, ed il pugile che teme, perde.
Stativi buoni.
Roy
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