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ARBITRO GIOCATORE SINO ALLA
FINE.
RE GIORGIO APPROFITTA DEGLI
AUGURI DI FINE ANNO (E FINE
QUIRINALE) PER DIRE CHE COSA
BISOGNA FARE E CHE COSA NON
BISOGNA FARE.
NON SI PUÒ FARE A MENO
DINOTARE IL GRADO
DI INTROMISSIONE POLITICA
NELLA VITA DEL PAESE E DEI
PARTITI.
INTANTO IL SUO SUCCESSORE E’
PREGATO DI EVITARE UNO
SCIOGLIMENTO ANTICIPATO DELLE
CAMERE.
QUINDI, HA MESSO IN GUARDIA
DA
UNA SCISSIONE “NEL PARTITO DI
MAGGIORANZA RELATIVA”, CON
UN’INTRUSIONE PESANTE NEL PD.
A QUESTO PUNTO QUASI NON SI
CAPISCE PERCHÉ, GIÀ CHE C’ERA,
NON ABBIA FATTO FILOTTO
INTIMANDO AL RIBELLE RAFFAELE
FITTO DI SMETTERLA UNA VOLTA
PER TUTTE DI CONTESTARE QUEL
SANTUOMO DI SILVIO
BERLUSCONI.
I PARTITI CHE GLI CHIESERO IN
GINOCCHIO UN SECONDO
MANDATO A QUASI NOVANT’ANNI,
PERÒ, SI MERITANO QUESTO E
ALTRO.
Trecento
giorni di governo Renzi, gli stessi di Letta.
Rapporto Debito/Pil peggiorato con Renzi
Imprese in crisi, 300 giorni di promesse e scarsi risultati
Disoccupati, con Renzi 156mila in più
Riforme, 144 i testi di legge di Letta contro i 119 di Renzi
Fiducie, vince Renzi 32 a 13
Fondi pubblici ai partiti, la riforma dimenticata
Il bonus da 80 euro di Renzi se lo ricordano tutti, a differenza
dell’abolizione del finanziamento pubblico dei partiti, che porta la firma di
Enrico Letta
Edilizia scolastica, i fondi risalgono al 2013
Leggi, con Renzi tempi più lunghi
Decreti attuativi, Renzi li taglia, ma ne produce di nuovi
Sondaggi, fiducia in picchiata per l’ex sindaco
Il nostro “capacissimo” Presidente non ne ha indovinata una:
partendo da Monti e finendo con Renzi passando da Letta.
O meglio, ha fatto quanto gli hanno “consigliato” i suoi
amici europei del Club Bilderberg, è passato su ogni italiano, senza remore, coadiuvato
da un Parlamento vergognoso, attento solo ai propri utili, senza un moto d’orgoglio
per la Patria.
Siamo proprio il paese dei “Masaniello”, la storia parla per
noi, è inutile nasconderlo;
ha ragione Beppe Grillo, Napolitano dovrebbe costituirsi,
altro che dimettersi, invece continua a
dare indicazioni ai figli scemi ora che dovrà abbandonare, parlando delle sue
come le migliori scelte: questa è veramente la nazione di plastica che tutti
conoscono, un agglomerato di gente priva
d’amor proprio, sempre governato da qualcuno, purché non fossero gli italiani.
I resoconti parlano chiaro, le scelte sono state aberranti,
ma bastano due chiacchere, quattro promesse, un bonus qua, un regalino là, e la storia continua.
Stativi buoni.
Roy
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