sabato 1 novembre 2014

In Italia tutto è fittizio...

 

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BENVENUTI ALLA FIERA 

DELL’IMPUNITÀ.

LA CORTE D’ASSISE DI ROMA 

DECIDE CHE STEFANO CUCCHI SI È 

LASCIATO MORIRE E HA FATTO 

TUTTO DA SOLO, BOTTE E LIVIDI 

COMPRESI.


UNO DEGLI AGENTI ASSOLTI: 

“SONO STATO ACCUSATO DI 

BARBARIE. PARAGONATO A 

NAZISTI SPIETATI, IO NON 

AUGURO PROPRIO A NESSUNO DI 

SUBIRE QUELLO CHE HO SUBITO”.

POI PASSA IL SINDACALISTA DEI 

POLIZIOTTI, CERTO TONELLI, E 

INFIERISCE SU CUCCHI:

“SE UNO DISPREZZA LA PROPRIA 

SALUTE E CONDUCE UNA VITA 

DISSOLUTA, NE PAGA LE 

CONSEGUENZE”.


LA SORELLA ILARIA: “HO VISTO 

QUANTO LE ISTITUZIONI 

FACCIANO MURO INTORNO A SE 

STESSE IN PROCESSI COME QUELLI 

PER MIO FRATELLO, O PER 

FEDERICO ALDROVANDI, O 

GIUSEPPE UVA. PRIMA DI TUTTO 

LO STATO SI PROTEGGE, ANCHE A 

COSTO DI NEGARE VERITÀ 

CONCLAMATE”.


GRAMELLINI:


“PER L’ACCUSA STEFANO CUCCHI 

SAREBBE MORTO IN CARCERE DI 

BOTTE E STENTI. PER IL PRIMO 

GIUDICE ‘SOLTANTO’ DI FAME E DI 

SETE. PER LA CORTE D’ASSISE 

NEANCHE DI QUELLO. NE 

DOVREMMO DEDURRE CHE SIA 

ANCORA VIVO. O CHE SI È 

AMMAZZATO DA SOLO"


Massima fiducia nella giustizia e nelle Istituzioni con Giorgio  Napolitano  garante.(?)
Sono sereno come le Repubbliche Marinare, recitava uno sconvolto e falso Mastella.(?)
Come mai le aziende straniere evitano d’investire in Italia?(?)

Due sole parole: magistratura ipocrita!

Lenta ed ingiusta, ed i gradi di giudizio assolutamente controvertibili.

Le sentenze, quelle che i benpensanti asseriscono che non si discutono, molte volte non hanno alcun ritegno al cattivo gusto, non si misurano  mai con  le domande che si pone il cittadino comune, quasi avessero una “licenza poetica”.

La sentenza prescinde da tutto, in primis dalle responsabilità siano esse penali, civili o morali, perché la magistratura è e resta la vera casta della repubblica e guai a chi tenta di mettersi contro.

Stativi buoni.
Roy




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