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Chi è artefice del proprio
mal pianga se stesso. Matteo Renzi vistosi in groppa ad una tigre imprevista,
vuole mantenere i ruoli nel partito e nel governo, circondandosi di calzette
più piccole di lui.
Questo al momento gli ha
dato il vantaggio di essere sempre il primo e l’unico, considerato il panorama
politico: Berlusconi è stato sbugiardato ed ormai la gente non se lo fila più,
il Pd è costellato di stelle che non emanano luce, la Lega resta quella che è,
Grillo è una bomba innescata che non dà garanzie, Angelino e compagnucci si
commentano da soli.
Ma i nodi, tanto per
rimanere nei proverbi, verranno e rovineranno i denti del pettinuccio di Renzi,
individuo limitatissimo politicamente e caratterialmente: basta alzare i toni
per diventare autoritario, ma l’autorevolezza te la danno i contenuti, proprio
quelli che gli difettano.
Cartina di tornasole il
vertice milanese dei giorni scorsi in cui Putin, Poroshenko, Hollande e Merkel
si sono incontrati per discutere sul problema ukraino, escludendo il padrone di
casa…!
E sì che l’Italia era interessatissima al problema per via dell’embargo
che ci sta mettendo in ginocchio:
non possiamo
“affittare la stanza” come fanno gli avvocati di quarta fila, per le riunioni
di condominio.
Chissà se il bamboccione
c’ha pensato, noi si, visto che continuiamo a mandare messaggi di servilismo,
vuoi per i complessi d’inferiorità che manifestiamo cercando di esprimerci in
inglese, vuoi per l’ansia del voto
europeo: Fitch, l’agenzia di rating, conferma la nostra BB+, togliendoci
speranze di miglioramento per l’inconsistenza del nostro governo fallocchio.
Matteo Renzi ormai si è
giocato ogni straccio di credibilità in Italia e da tempo all’estero, è la sua
strategia alla Ciriaco De Mita contro Fiorentino Sullo, quellla di circondarsi
di stupidi per evitare le trappole che fecero fuori Sullo, unico politico di razza che l’Irpinia abbia avuto, che lo
eliminerà dalla scena, proprio quella
che al momento gli consente di sentirsi super.
Stativi buoni.
Roy
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