Il tenente medico Barbara Balanzoni |
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Siamo il Paese degli eroi, quelli per definizione giornalistica, fatto sta che lo decidiamo con gli applausi nelle chiese, forma modaiola di grande impatto, che, come l'interiezione "detto questo" o "come dire" rappresenta il massimo della goduria dialogica, quasi un orgasmo: i pronunciatori o i plaudenti roteano gli occhietti qui e là per vedere quale effetto meraviglioso abbiano generano fra gli astanti.
Sono nati gli eroi, quelli sui quali, come con il fatidico "detto ciò" non si ammettono più discussioni: è dogma...!
E' eroe il napoletano Ciro, anche se ancora non si sa se abbia contribuito ai multipli ferimenti del suo assassino, sono eroi i fucilieri arrestati in India o qualche carabiniere che si è preso una pallottola mentre effettuava il proprio lavoro.
Il tenente medico Barbara Balanzoni che si è permessa di salvare una vita, anche se quella di una gattina, ha affrontato un processo per disobbedienza aggravata presso il Tribunale Militare di Roma: non poteva avvicinare o avvicinarsi ad animali randagi...
Lo zelo idiota di qualche superiore lì in Kosovo, ha ritenuto di non poterci passare sopra, quella "stupida" si è fatta graffiare da un gatto: non importa se stava morendo, doveva lasciarlo lì, dove la morte arriva per chiunque silenziosa, immediata, inattesa.
Non è un eroe il tenente Barbara, mentre quei soldati che in Afghanistan facevano il tiro a segno con i beduini dalle loro postazioni fortificate, magari se fossero stati uccisi da un ordigno, sarebbero stati ricordati per sempre, e gli applausi all'uscita
dei feretri dalla chiesa l'avrebbero poi suggellato.
Purtroppo per lo Stato Maggiore, Barbara è stata assolta, ed una volta tanto qualche eroe in erba dovrà sperare in una nuova occasione, perchè quella del tenente Balanzoni non è da tutti, solo le persone civili, amorevoli e disposte a dare la propria vita per gli altri, lo possono capire.
Stativi buoni.
Roy
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