LA LINGUA DELL’UNIVERSITÀ CONTINUERÀ A ESSERE QUELLA DI DANTE: IL TAR BOCCIA L’INGLESE AL POLITECNICO DI MILANO
Il rettore del Politecnico di Milano aveva stabilito l’uso esclusivo della lingua inglese per internazionalizzare l’università - La protesta feroce di studenti e professori è arrivata al Tar che ha deciso di bloccare il provvedimento…
Il rettore Giovanni Azzone era pronto a escludere l'italiano dalle
lauree specialistiche e dai dottorati, «per un ateneo internazionale»,
«per formare professionisti pronti per un mercato globale». È di un anno
fa la delibera del senato accademico sull'uso esclusivo dell'inglese
annullata ieri. E lo scontro era stato immediato. Subito gli appelli
contro, firmati da trecento professori del Politecnico, un fronte
trasversale da ingegneria ad architettura.
L'opera distruttiva della Nazione è iniziata da tempo in Italia.
L'amore idiota ed esterofilo di quanto fosse generatore di barbarismi linguistici, ha prodotto una stupida e cieca corsa verso tutto quanto fosse diverso dalla lingua italiana, così difficile, ad uso esclusivo di chi si impegna.
In tempi secolarizzati dalla ricerca modaiola delle frasi e le parole inglesi che spiegassero una locazione, un aperitivo, un incontro, dà un senso compiuto alle coscienze sterili, delle cose.
Sentirsi all'altezza del momento e del contesto, poter giudicare con sufficienza chi non capisce o non vuole capire modi di dire omologati, rende sempre più vuota e disonesta una società sgretolata, con riferimenti sbagliati.
Per le anime sconsolate: ripensate all'ordinarietà delle espressioni mutuate, per non lamentarvi, poi, della scarsa considerazione di cui godiamo all'estero.
Stativi buoni.
Roy
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