Parecchi conoscenti si fermano e,
pensando che io mi interessi solo di politica, mi intrattengono su argomenti difficili, dei quali il più
ricorrente è lo spread. Nei vari incontri ho registrato due posizioni: quella
berlusconiana e quella antiberlusconiana. Hai voglia di dire che il problema
non si affronta da tali posizioni, imperterriti proseguono come professori di
economia, anzi come economisti. Con la
mente, vado al gioco del calcio e mi convinco che , come gli italiani sono
tutti allenatori, adesso sono tutti economisti. Con pazienza, non illimitata,
cerco di sottoporre loro il seguente ragionamento, che, purtroppo, resta vano.
Se una persona ci chiede un prestito, la prima cosa che facciamo è capire se è
affidabile o meno. In funzione della
risposta che ci diamo, decidiamo se concederlo o meno e, nel caso fossimo degli
usurai, potremmo concederlo ad un tasso proporzionale alla sua affidabilità. Se
è uno Stato a chiedere un prestito (l’emissione di titoli del debito pubblico è
una richiesta di un prestito), l’investitore fa lo stesso ragionamento e in
base alle sue convinzioni e alle sue condizioni finanziarie decide a quale
Stato fare credito (acquistando i suoi titoli).
Gli elementi che influenzano la
scelta sono la sicurezza ed il tasso di interesse. Quest’ultimo dipende dal
primo indicatore e tutti e due variano da Stato a Stato.
Il tasso viene fissato dalla
Stato che emette i titoli, la sicurezza dipende da fattori economici e
politici. Questi vanno valutati
separatamente. Ci può essere una crescita del PIL, ma se il clima politico è
confuso e ricco di alea, la sicurezza
può subire un indebolimento. Come in presenza di una crescita zero, ma con una
politica affidabile, la sicurezza può avere un rafforzamento. Che cosa significa affidabilità politica di
un Paese? Immaginiamo che un cittadino tedesco “attrezzato” segua la politica
italiana e che un italiano segua quella tedesca. L’italiano vede chiaramente
due posizioni, ambedue ripiegate sull’interesse della società tedesca. Si
contrappongono, ma in una cornice democratica e rispettosa dei ruoli. Chi perde fa un’opposizione costruttiva e
seria. Il tedesco, invece, vede un casino e si
domanda:” come mai, nell’ambito di uno schieramento ci sono voci contrastanti e
alternative”. Non due posizioni, ma venti (o una maionese), che si dividono in
due ammucchiate. Inoltre, in Germania, se un parlamentare copia un articolo e
viene scoperto subito si dimette. In Italia, condannati in primo e secondo
grado di giudizio, dopo aver sostenuto
di essere vittime dei giudici, imperterriti, trasformando le condanne in
medaglie al valore politico e sociale, restano incollati alle poltrone. Uno, che è stato Presidente del Consiglio si
comporta da pagliaccio e, invece di cercare di essere apprezzato come statista,
vuole essere ammirato come latin lover, sottovalutando il fatto che, a differenza dei latin lover,
firmava congrui assegni per essere sopportato con le sue flaccidità. Sull’altro fronte, la coabitazione di
riformisti, massimalisti, giustizialisti e comunisti crea una confusione, che non dà certezza
politica e programmatica. Vede giudizi
contrastanti nella destra e nella sinistra. I sostenitori, come i denigratori,
dell’agenda Monti stanno a destra e a sinistra. Un caso, a parte e negativo, è
costituito dalla Lega. Un cittadino europeo non capisce l’Italia dove vuole
andare, come vuol fare crescita e se vuole integrarsi in Europa. Queste, sono alcune delle cause della poca affidabilità del nostro paese,
che, accoppiata alla non crescita,
provoca l’ aumento dello spread.
16.12 2012
Luigi Mainolfi
l.mainolfi@alice.it
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