Abbiamo avuto la conferma scritta, fotografata ed ammanettata di quello che sanno fare i partiti: l'italiano, però, è come il 'Pasquale di Totò', vuole vedere questo 'stupido dove vuole arrivare'.
Berlusconi da primo ministro ha fatto vergognosamente i cazzi propri. Leggi ad personam, bunga bunga, corrotto deputati, non ultimo il caso di quella specie di maiale di De Gregori, ed avvocati che testimoniavano per lui, inventato nipoti e curricula vari, e tanto altro che lascio a voi scegliere. Il terzo polo con Fini che mente senza ritegno, di Bocchino non ne parlo, Casini cognato di Caltagirone, Rutelli l'allegro addormentato che si è fatto sfilare finora 23 mln di euro, figuriamoci come curerebbe i fatti nostri, nel contempo subiamo la loro indisponibilità ad abbandonare il governo che gli dà un pò di visibilità, e chi se ne fotte se distrugge Italia ed italiani. Bersani, dopo aver scoperto che i capelli si possono anche tingere, sostiene Mariolino l'incredibile incapace vanesio, alla faccia degli operai e dei suicidi: si commenta da sè. Resta il buon Di Pietro che fà la voce del bastian contrario con un figliolo che, appena ha potuto, ha colpito qua e là. La lega, bè, che vogliamo dire di un partito che grazie sempre al mago di Arcore, appena ha potuto ha fatto cento volte peggio di ogni ladrone romano. Non rimane che abbracciare il Capo dello Stato, che per chissà quale volontà divina, sarebbe dovuto essere un onest'uomo al di sopra delle parti, saggio e rappresentativo: purtroppo avevamo dimenticato che è espressione massima dei partiti, votato in parlamento, quindi eletto da quelli come lui, amico delle banche e della finanza, che con un colpo di mano, alla stregua dei colonnelli cileni o cubani, ci ha affibbiato degli insulsi 'professori' di violino, incapaci oltre che in mala fede.
Caro popolo italiano hai avuto un sussulto di dignità domenica scorsa, ma pur sempre inefficace, hai, infatti, ancora permesso a questi signori di inventarsi ragioni e scuse, non hai saputo essere determinante, perchè vigliaccamente, aspetti sempre che sia qualcun altro a toglierti le castagne dal fuoco: vergogna.
Stativi buoni.
Roy
Berlusconi da primo ministro ha fatto vergognosamente i cazzi propri. Leggi ad personam, bunga bunga, corrotto deputati, non ultimo il caso di quella specie di maiale di De Gregori, ed avvocati che testimoniavano per lui, inventato nipoti e curricula vari, e tanto altro che lascio a voi scegliere. Il terzo polo con Fini che mente senza ritegno, di Bocchino non ne parlo, Casini cognato di Caltagirone, Rutelli l'allegro addormentato che si è fatto sfilare finora 23 mln di euro, figuriamoci come curerebbe i fatti nostri, nel contempo subiamo la loro indisponibilità ad abbandonare il governo che gli dà un pò di visibilità, e chi se ne fotte se distrugge Italia ed italiani. Bersani, dopo aver scoperto che i capelli si possono anche tingere, sostiene Mariolino l'incredibile incapace vanesio, alla faccia degli operai e dei suicidi: si commenta da sè. Resta il buon Di Pietro che fà la voce del bastian contrario con un figliolo che, appena ha potuto, ha colpito qua e là. La lega, bè, che vogliamo dire di un partito che grazie sempre al mago di Arcore, appena ha potuto ha fatto cento volte peggio di ogni ladrone romano. Non rimane che abbracciare il Capo dello Stato, che per chissà quale volontà divina, sarebbe dovuto essere un onest'uomo al di sopra delle parti, saggio e rappresentativo: purtroppo avevamo dimenticato che è espressione massima dei partiti, votato in parlamento, quindi eletto da quelli come lui, amico delle banche e della finanza, che con un colpo di mano, alla stregua dei colonnelli cileni o cubani, ci ha affibbiato degli insulsi 'professori' di violino, incapaci oltre che in mala fede.
Caro popolo italiano hai avuto un sussulto di dignità domenica scorsa, ma pur sempre inefficace, hai, infatti, ancora permesso a questi signori di inventarsi ragioni e scuse, non hai saputo essere determinante, perchè vigliaccamente, aspetti sempre che sia qualcun altro a toglierti le castagne dal fuoco: vergogna.
Stativi buoni.
Roy
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