Voto Cinque Stelle, chiamatelo come
volete, ma Beppe Grillo, al momento è l’unico umano in quest’universo di amebe.
Il ministro Giarda accusa il suo capo, Monti, per il mancato taglio delle spese
inutili; la piagnens Emma, nasconde tra le pieghe della riforma sul lavoro,
l’esclusione dalla gratuità sanitaria i disoccupati, salvo poi chiamarlo
refuso, errore di stampa, quando viene scoperta; Bossi, poi, è una macchietta,
sempre più smemorato, sempre più disinformato, ma pronto a difendere l’amante,
detta badante, Calderoli con le sue case romane, i vari luogotenenti,
disattenti o disinteressati alle spese quotidiane…! Bersani, tra un shampoo
colorante e l’IMU, non sa che pesci prendere, anzi, se la prende con
…l’antipolitica…? Casini, sempre più esaltato dalla sua nuova dignità di
componente governativo, tenta di associarsi anche con il diavolo, pur di
mantenere alte le sue aspettative: di Fini e
Rutelli è inutile parlare. Resta il PDL, Angelino nostro, in onore al
nome ritiene vittoriosa la svolta trirateale di una tassa che precedentemente
aveva fatto sparire il programma del suo capo, il plurititolato scopatore: ho
dimenticato qualcosa? Forse l’offerta del governo italiano di 146.000 euro ai familiari
dei pescatori indiani uccisi: bella mossa, un’ammissione di colpa che renderà
ancora più difficile la posizione dei fucilieri.
Sta di fatto, intanto, che tale Krugman, premio Nobel dell’economia,
ci racconta di una Italia subissata dalle tasse: una recessione così profonda è
impossibile sconfiggerla, specie se si è ostaggi di un euro calcolato a favore
dei paesi con forti economie. Liberiamoci
del ragionier Monti e di questo governucolo ridicolo di ‘bancari’ attenti ai
fatti propri e forse ce la faremo.
Stativi buoni.
Roy
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