martedì 14 giugno 2011

I padri del referendum

Abbiamo fatto una campagna referendaria certi che nessuno avrebbe messo il cappello sul risultato: infatti Di Pietro che l'ha lanciata non ha avuto, come al solito, l'appoggio dei suoi alleati del PD, quindi ha fatto leva sul senso civico dei cittadini. Quando negli ultimi giorni il PD ha avuto il sentore della possibilità di vittoria, si è speso per il raggiungimento della vetta, ma senza imprimere la connotazione di sinistra. Appena c'è stato il risultato, ecco che il bravo Bersani, ancora una volta battuto al suo interno da alleati che vedono più lungo, tenta di fare prorprio il referendum, ma prontamente sconfessato dal promotore Di Pietro, guadagna l'ennesima figura rinnovandoci il pensiero che morto Berlusconi non ci sono alternative. Figuriamoci: il peggio è migliore del nuovo. Ora il segretario Bersani chiede le dimissioni del governo, ma perchè? Forse votando si abbiamo implicitamente dato l'investitura alla sinistra? Se è stato così, perdonatemi, ma non l'avevo capito, io ho votato si perchè ero convinto delle mie ragioni ed ho voluto dare un altro segnale ad un governo di ricchi signori che pensano ai cazzi propri: Bersani non mi ha neanche sfiorato con le sue interpretazioni ridicole di divorzi. Questo è quanto.
Stativi buoni.

Roy

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