mercoledì 7 luglio 2010

zanicchi e berlusconi

Sul Corriere della Sera di stamane campeggiava un " Zanicchi: Gianfranco fuori dalle palle".
Una frase che racchiude tutta l'ira e l'ansia di coloro che leccano il Silvio nazionale per mero interesse di parte: questi signori godono di un privilegio sociale che altrimenti si sarebbero sognati grazie alla "bontà" berlusconiana; i vari Fede, i parlamentari, i tanti intrallazzatori si vedono incrinare la propria nullità da un certo Fini che, certo non per bontà, sta mettendosi di traverso perchè stanco di valere meno del due di bastoni.
Allora ecco che quella "signora" della Zanicchi tuona che questi sabotatori devono smettere di rompere, ma che vogliono, sono stanchi di aver guadagnato una visibilità ed un ruolo tanto importante per decidere di rompere il giocattolo? Quel giocattolo di cui godono solo gli eletti, mentre i poveri aquilani ieri dopo tutti i pranzi e le visite di Berlusconi post terremoto, hanno preso le botte, sindaco compreso;
perchè adesso basta, vi abbiamo sfamati, vestiti ed alloggiati, siamo stati già troppo buoni e voi che fate? Infami ed irriconoscenti continuate a chiedere quando i nostri amici vengono rinviati a giudizio per qualche affaruccio qua e là? Ma allora non capite che l'Aquila non fa più notizia, non alza più il gradimento degli italiani per il capo del governo e quindi basta, abbiamo altro da fare, gli italiani in questo momento si preoccupano delle intercettazioni, dei processi di Silviuccio, del legittimo impedimento, di quella cara persona di Brancher, di come far cassa abbassando le pensioni agli invalidi o tentare di toglierle finanche, sempre "senza mettere le mani..." dobbiamo indorare la pillola e fottere tutti togliendo alle Regioni che poi faranno cassa...come?..Boo? Sempre " senza metter..." troveranno un metodo australiano galattico atmosferico con il quale governare senza soldi: ricordate il cavallo di Totò che proprio quando si era abituato a campare senza mangiare, inopinatamente ...morì:

Stateve buoni.

Roy

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