Ma già, io sono intelligentissimo...capisco l'ovvio.
Stativi buoni.
Roy
Stiamo aspettando la lista dei ministri che formeranno il Governo Monti. Come assetati alla fonte, così è l’attesa dei salvatori della patria; Forte Alamo attende i rinforzi per sconfiggere i messicani e salvare la vita dei resistenti. C’è il riserbo più assoluto, non ci sono indiscrezioni, racconta la cronista in diretta da qualche ora, come se fosse ragione di vita o di morte conoscere immediatamente i nomi, lo spread (511,24) attende di sapere e solo così si placherà: ma siamo al parossismo, ormai viviamo virtualmente, le notizie salvano, non la realtà. Non ci interessa sapere che aziende hanno avuto commesse importanti e quindi si sono messe a produrre alacremente, è la finanza che conduce il gioco perché così hanno deciso i media, i mercati finanziari, i parlamentari, tutti. Dovremo pagare ad aprile gli interessi di 400 mld, ora il governo li fabbricherà con la sua credibilità, in un batter d’occhio. Ci siamo fatti infinocchiare bene bene, i problemi di Francia e Germania li dobbiamo risolvere noi; come nel 1500 ci occupava chiunque, altrettanto ora siamo colonizzati da due idioti che come nota positiva hanno solo il fatto che siamo ancora più idioti noi. I professori, Prodi, Monti, se simili sono, siamo rovinati. Prodi ci ha infilato in questa situazione con un’entrata a tutti i costi nell’euro, Monti, professorone, ci trarrà d’impaccio…? Ma come è possibile, dei tecnici che non sanno dove mettere le mani ne sanno più di vecchi volponi con esperienze di governo alle spalle? Immediatamente impareranno a muoversi nei ministeri, ad operare, a non fare...cazzate?
Stativi buoni.
Roy
Grandi cambiamenti all’orizzonte, forse ce la faremo per l’egoismo di Francia e Germania che ritengono di salvarsi creando degli stati e staterelli: gruppi di paesi europei forti e piccoli gnomi.
Ma ben venga, se dovessimo finalmente uscire dalla trappola in cui ci portò Prodi con la benedizione di tutti, sia chiaro, ritorneremmo umani e ricorderemmo come un incubo superato, un periodo lungo poco più di un decennio durante il quale abbiamo sofferto. Oggi tanti economisti, finalmente illuminati, riconoscono l’affare sbagliato, mettendo da parte la vigliaccheria che li ha contraddistinti in questi anni: nessuno ha voluto cantare fuori dal coro, l’euro era un’invenzione formidabile, dimenticando che un cambio alla pari con il marco ci avrebbe distrutti. E così è stato. Ancora qualcuno, come Draghi o Napolitano, restano innamorati dell’idea, senza osservare con onestà intellettuale, che non si possono associare la Fiat ed il costruttore artigiano: ovviamente l’uno inghiottirà l’altro. Pensate alla Ferrari che piano piano è diventata di proprietà torinese. Preghiamo perché usciamo da questo dramma o almeno che ci permettano di rinegoziare il valore della moneta.
Stativi buoni.
Roy